Nella Giornata mondiale della salute, che si è celebrata ieri per ricordare l’istituzione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – la Fondazione Operation Smile Italia Onlus ha richiamato l’attenzione sull’importanza del supporto psicologico integrato con tutte le altre figure professionali sanitarie nella cura della labiopalatoschisi, conosciuta comunemente come “labbro leporino”.
A parlarne è Alice Corà, psicologa e psicoterapeuta della Smile House di Vicenza presso l’Ospedale San Bortolo: “Da sempre la psicologia è importante, perché essere in salute, secondo la definizione stessa dell’Oms non significa soltanto non essere malati, ma significa raggiungere e disporre in maniera armoniosa di un complesso stato di benessere a livello psicologico, fisico, sociale e anche spirituale”. Tuttavia, “a livello culturale, non sempre è stata così attenzionata. Lo psicologo dovrebbe necessariamente far parte di un percorso di cure integrato, in un’ottica preventiva e di counseling, attraverso input strategici su come affrontare al meglio la patologia, esattamente come avviene nelle Smile House per il trattamento delle malformazioni del volto”.
Nel percorso multidisciplinare per la cura della labiopalatoschisi, infatti, la figura dello psicologo – assieme a quella del chirurgo, dell’ortodontista, del logopedista e di altri professionisti (quali otorinolaringoiatra, neonatologo, pediatra, infermiere) – ha un peso determinante, perché accoglie, cura e accompagna il paziente in una parte fondamentale: quella che ha a che fare con il benessere psicofisico, l’accettazione di sé e la sfera delle relazioni sociali.
La Fondazione ha avviato il Progetto Smile House nel 2011 in collaborazione con il Servizio sanitario nazionale, per gestire in modo efficiente ed efficace tutto il percorso di cura del bambino, che va dalla diagnosi prenatale fino al termine dello sviluppo psico-fisico, comunicativo, relazionale e maxillo-facciale.