Papa Francesco: “non legare a sé le persone e le opere, non rendersi indispensabili”

Foto Vatican Media/SIR

“Vi ringrazio tanto per il vostro impegno e le vostre iniziative. Soprattutto per il metodo e lo stile con cui le portate avanti, improntati al mandato che Marcello Candia ricevette da San Paolo VI”. È il saluto del Papa ai membri della Fondazione Marcello Candia, ricevuti oggi in udienza. “Se fa un ospedale in Brasile, lo faccia brasiliano”, le parole di San Paolo VI all’imprenditore, ora venerabile, che ha lavorato per tanti anni nel Nord Est del Brasile, con i malati e i più poveri ed emarginati.  “Cioè ben inserito nella realtà locale, coinvolgendo la gente del posto”, ha spiegato Francesco, che poi ha commentato scherzando: “Anche se magari un po’ di stile milanese lo avrà messo! L’ inculturazione: prendere la cultura del posto dove andiamo a lavorare”. “Candia era un imprenditore, era abituato a decidere in prima persona, perciò doveva imparare a guidare le cose in un altro modo”, ha affermato il Papa: “’Faccia l’ospedale non solo per i brasiliani, ma con i brasiliani’. Questo è importante, è una regola generale della carità: lavorare con le persone destinatarie del servizio”. E San Paolo VI aggiungeva: “Si proponga come obiettivo finale di non essere più necessario”. “Questo è saggio”, ha commentato a braccio Francesco: “Tante volte anche noi nella Chiesa troviamo gente di valore, ma che credono che la storia della salvezza passa da loro, che sono necessarie. Nessuno è necessario, assolutamente: la storia poi dirà, se continuo io o un altro…”. “Quando lei si accorgerà che l’ospedale cammina da solo, allora lei avrà realizzato una vera opera di solidarietà umana”. Anche questa indicazione di San Paolo VI, per Francesco, “è una regola molto saggia: non legare a sé le persone e le opere, non rendersi indispensabili, ma al contrario formare i collaboratori e assicurare stabilità e continuità”. “Mi congratulo perché voi vi sforzate di seguire questa strada”, l’omaggio del Papa: “Infatti, la Fondazione non gestisce in proprio le opere, ma sostiene le comunità locali e i missionari nelle iniziative con malati, lebbrosi e persone in diverse situazioni di bisogno. E un altro merito che avete è che i costi di mantenimento della Fondazione sono minimi, quasi tutto va alle opere in Brasile”. “E questo è molto importante – ha concluso Francesco ancora una volta fuori testo – perché ci sono associazioni e organizzazioni di valore, ma hanno una struttura di gente e di cose che non è saggio: il 60% va per pagare gli stipendi. Questo non va bene”.

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