Tre le priorità per l’Organizzazione mondiale della sanità che oggi, per voce del responsabile di Oms Europa, Hans Kluge, ha ripetutamente condannato i 91 attacchi alle strutture sanitarie in Ucraina. Oggi, Giornata mondiale della salute, parlando in conferenza stampa da Leopoli, Kluge ha illustrato l’impegno dell’Organizzazione nel Paese. Anzitutto “mantenere operativi i servizi sanitari in Ucraina. Già prima del 24 febbraio stavamo preposizionando le forniture e da allora abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità nazionali e locali e con più di 80 partner per mantenere i servizi in tutto il paese”. Seconda priorità è “lavorare con i vicini dell’Ucraina, con i paesi dell’intera regione europea e oltre, per garantire che i bisogni sanitari di coloro che fuggono dalla guerra siano soddisfatti, il trattamento e l’assistenza ai rifugiati con bisogni speciali siano mantenuti e i sistemi sanitari dei paesi ospitanti possono gestire questi grandi afflussi di persone”. In terzo luogo il sostegno al ministero della Salute per “ricostruire meglio il sistema sanitario dell’Ucraina”.
L’Oms. ha spiegato, “si sta preparando a ridistribuire i team in tutto il paese man mano che l’accesso e la sicurezza migliorano. Ci impegniamo a lavorare attraverso una forte impronta decentralizzata, sia durante l’attuale risposta umanitaria, ma anche a essere presenti con le autorità locali e nazionali per ricostruire il sistema sanitario dilaniato dalla guerra”.
Ad oggi, secondo il direttore, l’Oms “ha verificato 91 attacchi alla salute, la copertura vaccinale di routine per poliomielite e morbillo è al di sotto della soglia per l’immunità della popolazione, si presume che il 50% delle farmacie ucraine siano chiuse e 1.000 strutture sanitarie si trovano in prossimità di aree di conflitto o in aree modificate di controllo. Nei prossimi 3 mesi nasceranno circa 80mila bambini con cure pre e post-natali insufficienti a causa del conflitto in corso”. Di qui l’assicurazione della presenza dell’Oms nel Paese per affrontare “le sfide sanitarie immediate e le future esigenze di ricostruzione”, e la “profonda ammirazione a tutti gli operatori sanitari in Ucraina per la protezione della salute delle persone”.
“Il nostro mandato e i nostri principi umanitari ci invitano a garantire la salute a tutti, compresi i poveri e i più vulnerabili, ovunque si trovino. Siamo preparati a tutti gli scenari – ha concluso -, sapendo che le sfide sanitarie peggioreranno ulteriormente”.