(Strasburgo) “Le aziende Ue con almeno 50 dipendenti dovrebbero essere obbligate a pubblicare i dati sulla retribuzione per genere e affrontare qualsiasi divario retributivo esistente”. Lo afferma l’Europarlamento, riunito in plenaria a Strasburgo. Con l’approvazione del suo mandato negoziale, il Parlamento è pronto a avviare i negoziati con i governi dei 27 sulla direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni. Nel testo adottato, i deputati affermano di voler “abolire il segreto salariare nelle clausole contrattuali”. Propongono infatti che le aziende con almeno 50 lavoratori dovrebbero “vietare le condizioni contrattuali che impediscono ai lavoratori di divulgare informazioni sulla loro retribuzione, ed invece divulgare ogni divario retributivo di genere esistente al loro interno”. Gli strumenti per la valutazione e il confronto dei livelli retributivi e i sistemi di classificazione professionale” devono basarsi su criteri neutrali sotto il profilo del genere”, dicono i deputati. Inoltre, i deputati chiedono alla Commissione di creare una denominazione ufficiale per le aziende che non presentano un divario retributivo di genere. Il testo legislativo è stato approvato con 403 voti favorevoli, 166 contrari e 58 astensioni.
L’aula ha poi approvato un’altra risoluzione secondo la quale il bilancio comunitario del 2023 dovrebbe “finanziare la ripresa economica, la salute, la gioventù e l’azione per il clima, e fronteggiare le conseguenze l’impatto dell’invasione dell’Ucraina”. I deputati chiedono un “bilancio orientato al futuro che risponda alle priorità politiche dell’Unione, costruendo un’Unione della salute più forte, assicurando il successo delle transizioni verde e digitale, favorendo una ripresa equa, inclusiva, sostenibile e resiliente, compreso un maggiore sostegno alle piccole e medie imprese”. In aggiunta, nel testo si afferma che il bilancio dovrebbe promuovere lo Stato di diritto, i valori Ue e i diritti fondamentali, oltre a contribuire alla creazione di maggiori opportunità per tutti, in particolare per i giovani. Il testo non legislativo è stato adottato con 463 voti favorevoli, 71 contrari e 97 astensioni.