(Strasburgo) A due anni dall’entrata in carica dell’attuale Commissione guidata da Ursula von der Leyen, il 1° dicembre 2019, oggi il Parlamento europeo ne valuterà l’operato finora svolto. Il dibattito si svolgerà in formato “question time”, ovvero in una sessione di domande e risposte, “al fine di rendere la discussione più dinamica”, spiegano dall’ufficio stampa del Parlamento. Questa e altre novità saranno testate nel corso delle sessioni plenarie di aprile, maggio e giugno 2022, per poi essere valutate dalla Conferenza dei presidenti. La plenaria è infatti tornata a riunirsi in presenza, non più in forma ibrida (presenza e remoto).
Le novità introdotte derivano da un processo di revisione dei lavori a suo tempo avviato dal presidente David Sassoli.
“Il question time permetterà ai deputati di interrogare la Commissione su temi di attualità specifici, decisi dalla Conferenza dei presidenti e comunicati alla Commissione e al capo della politica estera Ue, Josep Borrell”. Ogni deputato avrà a disposizione un minuto per porre la sua domanda, a cui seguirà una risposta di massimo due minuti, poi un’eventuale domanda complementare (di follow-up) per non più di trenta secondi, e infine una eventuale seconda risposta del commissario per due minuti massimo.
Si prevede che tra i temi principali vi saranno la risposta alla pandemia, la reazione alla guerra in Ucraina, Next Generation Eu, ma anche i temi del digitale e del cambiamento climatico.
A seguire i deputati interrogheranno lo stesso Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Josep Borrell.