Per il sesto anno consecutivo, l’Opera di Santa Maria del Fiore ha pubblicato il bilancio annuale del 2021, da oggi visibile e scaricabile dal sito web dell’Opera. Il documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro interno all’Opera di Santa Maria del Fiore, con il supporto tecnico e scientifico dell’Università degli Studi di Firenze e di Arco-Action Research for Co-development. Il bilancio annuale, si legge in una nota, vuole essere “uno strumento di trasparenza e di dialogo tra l’Opera e i suoi portatori di interesse (cittadini, fedeli, istituzioni, partner, fornitori) informandoli sulle attività svolte nel corso dell’anno e gli obiettivi raggiunti, andando oltre la semplice rendicontazione di carattere economico e finanziario”. Ampio spazio è riservato alle attività di restauro e manutenzione dei monumenti, principale finalità statutaria e in definitiva motivo di esistenza dell’ente, con approfondimenti sugli interventi principali realizzati nel corso del 2021. Dal restauro delle pareti interne del Battistero di San Giovanni che terminerà quest’anno – oltre 1.100 mq di superfici marmoree, 200 mq di decorazioni a mosaico ed oltre 100 mq di dorature – a quello della Pietà Bandini di Michelangelo, agli interventi sulla Porta dei Cornacchini del duomo e alla rotazione della Campana maggiore del Campanile di Giotto. Un capitolo specifico è dedicato ai visitatori che, dopo la pandemia di Covid-19, nel 2021 sono tornati a visitare i monumenti del duomo di Firenze. I dati mostrano che dopo il tracollo del 2020, il 2021 è stato un anno di ripresa con 493.796 visitatori, anche se risulta ancora evidente la differenza rispetto ai 1.228.668 visitatori del 2019. Infine, un cenno al risultato economico, in rosso per il secondo anno consecutivo. “Nonostante la drastica riduzione dei costi e la presenza di alcuni ristori governativi, la mancanza del consueto flusso da bigliettazione non ha permesso il raggiungimento del pareggio di bilancio”, spiega la nota. Nel bilancio annuale trovano spazio l’attività volta a garantire la piena libertà dell’attività religiosa per la quale la cattedrale di Santa Maria del Fiore è stata costruita, nonché quella svolta dall’Archivio storico. Particolare attenzione è dedicata alla comunicazione, la quale ha rappresentato un importante collegamento tra l’Opera e il suo pubblico attraverso i media tradizionali, i social e il sito web in un momento storico segnato da restrizioni ai viaggi e lockdown.