La Russia e la Turchia contano il maggior numero di detenuti nel 2021. In generale, durante la pandemia è diminuito il tasso di detenzioni, ma resta elevato il sovraffollamento nelle carceri. È quanto emerge dal report annuale del Consiglio d’Europa con i dati elaborati dall’Università di Losanna. Al 31 gennaio 2021, i Paesi con il maggior numero totale di detenuti erano Russia (478.714), Turchia (272.115), Regno Unito (87.035), Polonia (67.894), Francia (62.673), Germania (59.045), Spagna (55.110), Italia (53.329) e Ucraina (49.520). Secondo l’analisi, “tra gennaio 2020 e gennaio 2021 i tassi di carcerazione sono diminuiti significativamente in 30 delle 48 amministrazioni penitenziarie esaminate”. A riportare il calo più significativo nelle detenzioni sono Cipro (-28,3%), Montenegro (-24,4%), Slovenia (-22,1%), Lituania (-13,4%), Finlandia (-13,2%), Georgia (-12,1%), Francia (-11,7%), Armenia (-11,5%), Italia (-11,1%), Regno Unito. Il rapporto sostiene che “sei amministrazioni hanno segnalato più di 105 detenuti per 100 posti disponibili nel gennaio 2021”, un indicatore di “grave sovraffollamento”: Romania (119 detenuti per 100 posti), Grecia (111), Cipro (111), Belgio (108), Turchia (108) e Italia (106). La densità carceraria era anche superiore a 100 detenuti per 100 posti disponibili in Francia (104), Svezia (101) e Ungheria (101); mentre le più elevate percentuali di detenuti stranieri sono in Lussemburgo (73,1%), Svizzera (70,8%), Grecia (59,9%), Austria (50,2%), Belgio (44,2%), Italia (32,4%). In media “in Europa il 15,3% della popolazione carceraria era straniera” nel 2021.