Nel 2021 la percentuale di detenuti che scontavano una pena per furto è diminuita dell’8,7%. Mentre il tasso di condannati a meno di un anno di reclusione si è ridotto del 25,5%. “Il calo di questi tassi può essere una conseguenza indiretta dei lockdown, che hanno ridotto la criminalità di strada. Il calo di ingressi in carcere è stato particolarmente significativo anche durante il 2020, confermando l’influenza delle restrizioni legate al Covid-19. Meno interazione tra le persone significa meno reati che implicano un contatto nello spazio pubblico, meno arresti e meno detenzioni”, ha detto oggi il professor Marcelo Aebi, direttore del team di ricerca Space all’Università di Losanna, presentando il rapporto del Consiglio d’Europa sugli istituti di pena nel continente. Inoltre, le restrizioni per il Covid-19 “potrebbero anche spiegare il calo significativo delle evasioni: 2,2 per 10mila detenuti nel 2020, contro 8,2 per 10mila detenuti nel 2019″.
Il tasso di suicidi nelle carceri europee nel 2020 era di 5,7 per 10mila detenuti in media. In Francia si registra la percentuale più elevata con 27,9 suicidi per 10mila detenuti, seguono Lettonia (19,7), Portogallo (18,4), Lussemburgo (18), Belgio (15,4), Spagna – Catalogna (14), Lituania (13,2), Estonia (12,8), Paesi Bassi (12,7) e Italia (11,4). Al 31 gennaio 2021 la più elevata percentuale di detenuti in attesa di giudizio era in Albania (50%), Armenia (47%), Svizzera (46%), Paesi Bassi (45%), Lussemburgo (43%), Montenegro (42%), Danimarca (41%), Regno Unito Irlanda del Nord (40%), Belgio (38%), Croazia (36%), Ucraina (36%), Slovenia (33%) e Italia (32%). Secondo i dati, “la durata media della detenzione in Europa durante il 2020 è stata di 8,9 mesi”. I Paesi con le detenzioni più lunghe: Azerbaigian (35 mesi), Portogallo (31), Repubblica della Moldavia (31), Russia (29), Ucraina (29), Repubblica Ceca (25), Romania (25), Grecia (23) Spagna (22), Italia (18), Georgia (16), Albania (15), Estonia (15), Slovacchia (15) e Macedonia del Nord (14).