“Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina. Mai come negli ultimi due anni l’umanità è stata scossa dalla maleducazione del negazionismo. Assistiamo sgomenti, praticamente ogni giorno, al ribaltamento della realtà, allo stravolgimento della logica e naturale narrazione degli accadimenti”. Lo scrive don Aldo Buonaiuto nel suo editoriale pubblicato su InTerris.it. Ricordando le parole del Papa in apertura della sua missione a Malta, ha sottolineato che “Francesco si fa carico dello scomodo dovere della verità e testimonia la coerenza del Vangelo della misericordia”. In questo modo il Pontefice connette la Chiesa e la società contemporanea alla limpida lezione di chiarezza e coerenza di Girolamo, Agostino, Ambrogio”. “Nell’emergenza Covid come nella crisi ucraina l’opinione pubblica è dilaniata da versioni strumentali e da contrapposizioni ideologiche che impediscono un’autentica comprensione dei fatti – contina don Buonaiuto -. La Chiesa è stata sempre molto avveduta nel discernere ed accogliere gli strumenti più opportuni (secondo la regola aurea “est modus in rebus”) per annunciare la Buona Novella. Anche oggi la barca di Pietro proseguire su questa rotta”.
Secondo il direttore di InTerris, “contro la maleducazione del negazionismo e la crisi educativa, occorre parlare ai mondi vitali con il loro linguaggio: musica, sport, affettività, moda, scuola”. “Per liberarli dalle derive negazioniste, cospirazioniste e complottistiche i mezzi di comunicazione vanno frequentati e vissuti come luoghi e modalità in cui in cui confrontarsi senza snaturarsi”.