“Al momento dal punto di vista diplomatico non c’è nessuna speranza. Questo fatto è stato sancito dalle azioni dimostrative della Russia rispetto alla visita a Kiev del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante la quale sono arrivati i missili russi che, pur non avendo lui come bersaglio, hanno dato un messaggio chiaro”. Così Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commenta al Sir l’attuale fase dell’invasione russa in Ucraina. “A riprova che, allo stato attuale, le trattative siano morte e sepolte – spiega – sono arrivate le dichiarazioni di americani e inglesi per i quali l’impegno non è tanto quello difendere l’Ucraina ma sconfiggere la Russia. Due cose molto diverse”, commenta il giornalista, secondo cui “questa da diventando una guerra di lunga durata e a questo dobbiamo prepararci”. “Più che di conquista – prosegue – è una guerra di annientamento”, ipotesi avallata dal fatto che “la Russia sta smantellando l’Ucraina, ogni giorno se ne va un pezzetto del Paese”. Il Cremlino, aggiunge Scaglione – ha scelto un approccio “dimostrativo” per far capire che “succede questo a chi riteniamo sia un Paese che ci minaccia”. In questo contesto, “non credo che interessino più a nessuno le trattative, anche all’Ue che – forse – sarebbe il contesto più indicato per un tentativo di mediazione. Borrell ha dichiarato che il conflitto sarà vinto sul campo, Biden che la Russia non vincerà mai. È chiaro che in Occidente ha prevalso lo schieramento di coloro che vogliono usare questa guerra per ‘liquidare’ la questione russa, in particolare le sue ambizioni o nevrosi, secondo le interpretazioni, ritenute eccessive per la stabilità mondiale”. Il giornalista osserva poi che “l’Ucraina non sta vincendo e la Russia non sta perdendo. I russi stanno combattendo da soli, con un corpo militare che per numero di uomini è inferiore a quello del Paese che ha aggredito. Inoltre l’Ucraina è rifornita di armi per centinaia di miliardi di dollari dall’Occidente, i cui Paesi hanno colpito la Russia con sanzioni economiche rigorose e pesanti. Ciononostante i russi hanno ancora i piedi sul territorio ucraino, il che fa pensare che il conflitto sia ancora lungo perché la Russia non sembra sul punto di crollare”. Comunque andrà, alla fine “per l’Ucraina sarà una tragedia e per la Russia un disastro”. Ad oltre due mesi dall’inizio dell’invasione “tutte le considerazioni che avrebbero reso sconsigliabile la guerra sono diventate così palesi che non può non averle fatte anche Putin. Evidentemente al Cremlino pensano che la guerra sia una fase decisiva per la sicurezza della Russia”.