“Porto nel cuore i nostri incontri del settembre scorso a Bratislava, Prešov (Preshov), Košice (Coshitse) e al santuario nazionale della Madonna dei Sette Dolori a Šaštín (Shashtjin). È stato per me un grande piacere vedere come la Chiesa in Slovacchia vive la ricchezza della diversità dei riti e delle tradizioni, come un ponte che unisce l’Occidente e l’Oriente cristiano”. Lo ha affermato questa mattina Papa Francesco incontrando in Aula Paolo VI i pellegrini slovacchi venuti a ringraziarlo per il recente viaggio apostolico nel loro Paese.
“Ringraziamo il Signore perché, nonostante la pandemia, ho potuto visitare il vostro Paese; che Lui faccia maturare i frutti del viaggio apostolico!”, ha proseguito il Santo Padre, notando che “oggi siete venuti numerosi per ringraziare, ma mi sono reso conto che i pellegrini slovacchi vengono volentieri a Roma: lo vedo nelle udienze generali. Il vostro popolo è molto legato alla sede dei Santi Pietro e Paolo!”.
Francesco ha poi ricordato che “venendo in mezzo a voi ho voluto incoraggiarvi a camminare nello stile dell’incontro, tutti insieme: i giovani, le famiglie, gli anziani, le diverse comunità che storicamente fanno parte della vostra società”. “La cultura dell’incontro – ha ribadito – si costruisce nella ricerca dell’armonia tra le diversità, un’armonia che richiede accoglienza, apertura e creatività”. “Alla radice di questo stile di vita c’è il Vangelo, c’è lo Spirito Santo”, ha ammonito: “Ma sappiamo che nella storia e nella vita concreta questa armonia è a volte ferita dai nostri peccati e dai nostri limiti. Per questo, durante la mia visita, abbiamo pregato anche per la guarigione delle ferite. Mi raccomando: non stancatevi di invocare lo Spirito Santo, che è il Creatore dell’armonia e il balsamo delle ferite!”. “Chi accoglie un bisognoso – ha osservato – compie non solo un atto di carità, ma anche di fede, perché riconosce Gesù nel fratello e nella sorella. Che Dio vi conservi sempre ricchi del sale dell’accoglienza! E che il vostro sale non perda il sapore, rinnovandosi sempre attingendo linfa vitale dalle radici”, l’auspicio di Francesco. Il Papa ha poi invitato a “custodire e coltivare” l’eredità di santi Cirillo e Metodio “per costruire ponti di fraternità insieme a tutti i popoli che si nutrono dalle stesse radici dell’evangelizzazione dell’Europa, con ambedue i polmoni del cristianesimo, di cui parlava il santo Papa Giovanni Paolo II”. Il Papa ha poi ringraziato gli slovacchi “per la vostra fedeltà a Cristo, manifestata nella testimonianza della fede vissuta, nell’ecumenismo pratico delle relazioni con i vicini, nella carità accogliente anche di chi è diverso, nel rispetto di ogni vita umana e nella cura responsabile per l’ambiente”.