“La mia disponibilità sempre c’è, non c’è il no, sono disponibile”. Nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Malta a Roma, il Papa ha risposto in questo modo alla domanda di un giornalista sulla fattibilità di un viaggio a Kiev, mentre la guerra infuria in Ucraina. “Io ho detto che è sul tavolo, è lì come una delle proposte arrivate ma non so se si potrà fare, se è conveniente farla e se farla sarebbe per il meglio o se conviene farla e devo farla, è nell’aria tutto questo”, ha precisato Francesco ribadendo quello che aveva già detto ad un altro giornalista sul volo di andata. “Poi da tempo si era pensato ad un incontro con il patriarca Kirill, si sta lavorando a questo, si sta lavorando e si sta pensando al Medio Oriente per farlo, queste sono le cose come stanno adesso”, ha aggiunto, secondo quanto riferisce Vatican news. “Sempre la guerra è una crudeltà, una cosa inumana, che va contro lo spirito umano, non dico cristiano, umano”, ha ribadito il Santo Padre: “È lo spirito di Caino, lo spirito ‘cainista’… Io sono disposto a fare tutto quello che si debba fare e la Santa Sede, soprattutto la parte diplomatica, il cardinale Parolin e monsignor Gallagher, stanno facendo di tutto, ma di tutto, non si può pubblicare tutto quello che fanno, per prudenza, per riservatezza, ma siamo al limite del lavoro. Fra le possibilità c’è il viaggio; ci sono due viaggi possibili: uno me lo ha chiesto il presidente della Polonia di inviare il cardinale Krajewski a visitare gli ucraini che sono stati ricevuti in Polonia; lui è andato già due volte, ha portato due ambulanze ed è rimasto lì con loro ma lo farà un’altra volta, è disposto a farlo; l’altro viaggio che qualcuno mi ha domandato, più di uno, io lo dissi con sincerità che avevo in mente di andarci, che la mia disponibilità sempre c’è, non c’è il no, sono disponibile”.