Per via dell’invasione russa si stima che oltre 5 milioni di persone – tra cui 2,8 milioni di bambini – hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio dell’escalation del conflitto. 2,3 milioni rimangono ancora nel Paese, mentre più di 500 sono stati uccisi o feriti. In nove settimane di guerra solo il confine rumeno sarebbe stato attraversato da oltre 750.000 rifugiati. Sono i dati forniti da Save the Children che, oggi, diffonde una serie di disegni attraverso i quali i bambini in fuga dal Paese hanno raccontato l’impatto devastante che la guerra sta avendo sulla loro salute mentale: sono raffigurati carri armati, elicotteri, cadaveri e le loro case distrutte. Non appena le prime famiglie dall’Ucraina hanno iniziato ad attraversare il confine con la Romania, Save the Children ha allestito uno spazio a misura di bambino nella più grande stazione ferroviaria di Bucarest, punto di transito ogni giorno per migliaia di rifugiati. Si tratta di un’area ludica attentamente progettata, piena di giocattoli e postazioni di disegno. Stanze specificamente ideate per dare ai bambini la possibilità di essere di nuovo bambini, dopo viaggi strazianti che li hanno costretti ad abbandonare le loro case e spesso anche famiglie e amici.
Personale esperto, tra cui psicologi ed esperti di protezione dell’infanzia, gestisce lo spazio e fornisce supporto psicologico, per aiutare i bambini a elaborare le loro esperienze. I primi disegni dei bambini, secondo quanto riportato dagli operatori di Save the Children, hanno messo in luce chiaramente il trauma che avevano subito e stanno tentando di elaborare.
“Migliaia di famiglie dall’Ucraina passano attraverso la stazione ferroviaria di Bucarest Nord ogni giorno. I genitori arrivano esausti e provati, i bambini sono inizialmente molto riservati e silenziosi”, ha dichiarato il ceo di Save the Children Romania, Gabriela Alexandrescu, aggiungendo che “il nostro spazio a misura di bambino consente ai genitori di riposare e avere accesso ai beni essenziali come cibo, acqua, informazioni tradotte e articoli per l’igiene, mentre i loro bambini giocano in un ambiente sicuro e possono iniziare a riprendersi dal viaggio e dall’orrore a cui anno assistito”.
“La reazione del bambino – ha spiegato la psicologa di Save the Children, Esperanza Leal Gil – dipende dall’età. Le emozioni più comuni che possono provare dopo aver vissuto il conflitto e la fuga sono la paura di essere feriti o di essere abbandonati. Le emozioni più comuni vanno dalla tristezza al senso di colpa, dalla rabbia all’impotenza per quello che è accaduto. Queste reazioni sono normali in questo tipo di situazione. La cosa più importante è offrire ai bambini uno spazio sicuro e protetto dove possano esprimere le loro paure e preoccupazioni. La terapia del disegno e del gioco aiuta i piccoli a liberare stress e ansia, dopo aver visto in Ucraina cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere. Ogni guerra è una guerra contro i bambini”.