“La transizione ecologica e digitale resta la direttrice delle politiche pubbliche, anche di fronte alle nuove difficoltà. In gioco non c’è soltanto l’entità dello sviluppo. In gioco c’è la capacità di essere all’altezza delle sfide globali e di esercitare un ruolo di avanguardia. In gioco c’è la riprogettazione dei modelli produttivi sui quali si è assestato il modello di sviluppo europeo e italiano”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all’Istituto salesiano “G. Bearzi” di Udine.
“La formazione può aiutare a colmare divari importanti”, ha osservato il Capo dello Stato, convinto che “non abbiamo tempo da perdere. Qualificare le professionalità, sostenere nuovi profili, aggiornare le competenze lungo tutto l’arco della vita lavorativa: così una comunità può progredire”.
“La ripresa economica seguita alla fase più acuta della pandemia – ha rilevato il presidente – ci ha dato una risalita incoraggiante dell’occupazione, unita a una crescita del Pil, delle produzioni industriali, dei consumi. Dobbiamo cercare, malgrado le nuove difficoltà, di garantire questo percorso, che è segno di una società attiva, dinamica, con grandi potenzialità, con grandi risorse umane”. “È appena il caso di ricordare che la crescita duratura richiede e impone che il lavoro cresca. In quantità e in qualità”, il monito di Mattarella: “Diversamente, che senso avrebbe lo sviluppo se al benessere prodotto non avessero a partecipare i nostri concittadini?”.