“Con la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium ho formalmente istituito la Commissione come parte della Curia Romana, nell’ambito del Dicastero per la Dottrina della Fede (cfr n. 78). Forse qualcuno potrebbe pensare che questa collocazione possa mettere a rischio la vostra libertà di pensiero e di azione, o forse anche togliere importanza alle questioni di cui vi occupate. Questa non è la mia intenzione e non è la mia aspettativa. E vi invito a vigilare affinché ciò non accada”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo, stamani, in udienza i membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori a conclusione dell’assemblea plenaria. “La Commissione per la Tutela dei Minori è istituita presso il Dicastero che si occupa degli abusi sessuali da parte dei membri del clero – ha spiegato il Pontefice -. Nello stesso tempo, ho distinto la vostra dirigenza e il vostro personale, e continuerete a relazionarvi direttamente con me mediante il vostro Presidente Delegato”. Poi, parlando a braccio, ha aggiunto: “È [collocata] lì, perché non si poteva fare una ‘commissione satellite’ che girasse senza essere aggrappata all’organigramma. È lì, ma con un presidente proprio nominato dal Papa”.
Il desiderio espresso dal Papa è quello che “voi proponiate i metodi migliori affinché la Chiesa protegga i minori e le persone vulnerabili e aiuti i sopravvissuti a guarire, tenendo conto che la giustizia e la prevenzione sono complementari”. “Il vostro servizio fornisce una visione proattiva e prospettica delle migliori pratiche e procedure che possono essere realizzate in tutta la Chiesa – ha aggiunto -. Importanti semi sono stati gettati in questo senso, da molte parti, ma c’è ancora molto da fare. La Costituzione Apostolica segna un nuovo inizio. [Vi pone] nell’organigramma della Curia in quel Dicastero, ma indipendenti, con un presidente nominato dal Papa. Indipendenti”.
Il compito assegnato dal Papa alla Commissione è quello di “espandere la portata di questa missione in modo che la tutela e la cura delle persone che hanno subito abusi diventi norma in ogni ambito della vita della Chiesa”. “La vostra stretta collaborazione con il Dicastero per la Dottrina della Fede e con altri Dicasteri dovrebbe arricchire il vostro lavoro ed esso, a sua volta, arricchire quello della Curia e delle Chiese locali. Come questo possa avvenire nel modo più efficace, lo lascio alla Commissione e al Dicastero – ha ribadito il Papa -. Operando insieme, questi danno attuazione concreta al dovere della Chiesa di proteggere quanti si trovano nella sua responsabilità. Tale dovere è basato sulla concezione della persona umana nella sua intrinseca dignità, con speciale attenzione per i più vulnerabili. L’impegno a livello della Chiesa universale e delle Chiese particolari attua il piano di protezione, guarigione e giustizia, secondo le rispettive competenze”.