“Ogni occupazione porta un male. La Chiesa sta soffrendo come tutti i civili di Kherson. La Chiesa cattolica è stata sempre perseguitata in Russia per questo oggi prega per l’indipendenza dell’Ucraina, prega per tutti coloro che hanno soffrendo e continuano a soffrire a causa delle occupazioni e della guerra”. Raggiunto dal Sir, è mons. Stanislav Szyrokoradiuk, vescovo della diocesi cattolica di Odessa-Simferopol, sul cui territorio si trova anche Kherson, in Ucraina del Sud, a parlare della situazione nella città che la Russia sostiene di aver conquistato. Il vescovo dice di non voler entrare nelle questioni politiche specifiche del referendum che sarebbe comunque saltato e dell’adozione della valuta russa del Rublo e riguardo alla situazione dei preti nella regione racconta di non avere molte notizie. E poi commenta: “È un’ingiustizia frutto della guerra e dell’occupazione illegittima. Noi vogliamo far sapere sempre quali sono i motivi per i quali l’Ucraina sta vivendo tutto questo e vogliamo anche che tutta l’Europa conosca il prezzo che stiamo pagando per le scelte che l’Ucraina sta facendo. Quanto stiamo vivendo è conseguenza di queste scelte”. Il vescovo delinea quindi tre motivi: “l’Ucraina ha scelto l’indipendenza, ha scelto di aprire la strada verso l’integrazione con l’Europa e ha scelto di liberarsi di tutta l’influenza della propaganda comunista e ateista. E per questo sta pagando il prezzo”. Questa mattina, l’ex commissario per i diritti dei bambini Mykola Kuleba ha affermato che l’esercito russo ha rapito 58 orfani da Kherson che si nascondevano nel seminterrato di una chiesa. Sulla notizia, il vescovo dice: “La deportazione delle persone, inclusi i bambini, succede davvero e questi fatti sono tutti elementi di genocidio contro l’Ucraina”. Intanto, Kirill Stremousov, vicepresidente dell’amministrazione militare-civile della regione, ha annunciato che il referendum (in un primo tempo indetto per il 14-15 maggio, per proclamare la repubblica autonoma filo russa Kherson), per ora non si farà mentre dal 1° maggio la città adotterà l’uso del rublo. Ci sarà prima un periodo di transizione che durerà quattro mesi, durante i quali saranno in circolazione sia il rublo russo e sia la grivna ucraina. Al termine di questo periodo la città userà solo il rublo.