“Oggi la misericordia richiede una grande ‘fantasia’, una grande creatività che fa’ sì che noi diventiamo apostoli di Misericordia, poeti di Misericordia. Ci vuole poesia di Misericordia, oggi”. Lo ha detto Papa Francesco ai partecipanti al pellegrinaggio dell’arcidiocesi di Łódź (Polonia), ricevuti, oggi, in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano. “La Misericordia ha molti volti, tanti quante sono le persone ferite e cadute a terra. Ciascuno porta in sé qualche ferita, sebbene non tutte siano visibili”, ha aggiunto il pontefice che ha benedetto “di cuore” le “vostre opere di carità, anche quelle compiute in forma personale e spontanea e nascosta”. “Benedico coloro che aprono le menti e i cuori, che aprono le case e le risorse ai malati, agli anziani, ai disoccupati, ai senzatetto, agli immigrati, a tutti i poveri, sofferenti ed emarginati, e ai bambini che hanno bisogno di casa e famiglia – ha sottolineato -. È così, aprendo le porte, aprendo tutto, che la Chiesa assume il volto più evangelico, quello del Buon Samaritano, che non vuole e non sa essere indifferente”.
Il Pontefice ha ricordato anche il primo vescovo diocesano Tymieniecki, che “seppe unire in sé il coraggio della misericordia e il coraggio dell’ecumenismo”. “Scelse la strada dell’ecumenismo molto prima che la Chiesa Cattolica la intraprendesse in maniera ufficiale”. Quindi, l’esortazione del Papa a “tenere vivo in voi questo coraggio del vostro primo Pastore”. “A custodire la determinazione ecumenica, ricordando che l’ecumenismo nella Chiesa non è un optional o una cosa decorativa, ma un atteggiamento essenziale. Vi incoraggio a camminare insieme, nella riflessione teologica e nell’evangelizzazione, nella preghiera comune e nell’ascolto della Parola di Dio, nella testimonianza della fraternità. Su questa strada voi edificate la società locale, che chiamate con orgoglio ‘comunità delle quattro culture'”.