(Bergamo) Sono riuniti nel Seminario vescovile Giovanni XXIII di Bergamo, in città alta, i 130 partecipanti al Convegno missionario nazionale dei seminaristi in programma da ieri fino a sabato 30 aprile. Ad organizzarlo è il settore “Consacrati” della Fondazione Missio (organismo pastorale della Cei) che rappresenta la Pontificia Unione missionaria (Pum) nella Chiesa italiana. Il tema scelto per la 65ª edizione è “Vocazione: vivere per dono”, slogan che richiama quello del Festival della Missione in programma a Milano dal 29 settembre al 2 ottobre prossimi con il coinvolgimento di tutto il mondo missionario italiano.
A riflettere su cosa significa “Vocazione: vivere per dono” è stato don Valerio Bersano, nella relazione introduttiva. “Abbiamo pensato che parlare della vocazione è una cosa grandiosa e misteriosa insieme, che supera anche ciò che siamo capaci di spiegare perché c’è qualcosa che si muove in noi. Ma vivere per dono è una risposta che sentiamo di dare. In questi giorni di convegno, c’è la Parola di Dio e c’è un confronto sul tempo che stiamo vivendo. Siamo stati provati da due anni di pandemia e da due mesi di una guerra che cresce per gravità e distruzione. Ciò genera paure. ‘Vivere per dono’ è una risposta, è lo stile che il Vangelo insegna”.
In merito alle paure, don Bersano ha fatto riferimento anche ai dubbi che a volte sorgono durante il cammino formativo dei seminaristi: “Sono segno di profondità interiore – ha detto ai futuri sacerdoti – e non devono fare paura. Ci sono persone straordinarie disposte a seguirvi, perché vi aiutino a vincere, in un mondo che sembra minacciare la nostra identità di cristiani. Non dobbiamo avere paura di affrontare le nostre fatiche. La Parola di Dio forma, converte, accompagna, guida il nostro cammino”.
Il prete è un dono? Si è chiesto don Bersano nella sua relazione. “Sì, e solo nel dono si capisce la figura del sacerdote. Un uomo che ritrova se stesso nel donare e nel perdonare, nel celebrare il sacramento della riconciliazione. Un uomo che si lascia cambiare dalla preghiera: celebrare vuol dire vivere, non fissarci ad un rito”.
Infine il responsabile di Missio Consacrati ha descritto ai seminaristi il servizio del fidei donum, prete diocesano che condivide parte del proprio servizio nel cammino delle giovani Chiese. “Chi, come missionario, ha lasciato la propria Chiesa nazionale per andare in un’altra, Chiesa giovane e sorella, ha trovato un dono grande. Vogliamo aprirci anche noi al compito missionario della Chiesa nel mondo”.