Due giorni di lavoro e di confronto per fare il punto sullo stato della lotta alle mafie e alla corruzione nel nostro Paese, con un’attenzione particolare a quanto accade in Europa e nel resto del mondo mettendo insieme esperienze e concretezze. Al via Extralibera, le giornate di “Contromafiecorruzione” di Libera che si svolgeranno a Roma, presso Auditorium Parco della Musica venerdì 29 e sabato 30 aprile. L’obiettivo è denunciare il pericolo di una “normalizzazione” dell’infezione virale mafiosa e corruttiva, “infezione da cui il nostro Paese deve decidersi di guarire una volta per tutte. Normalizzazione perché l’attuale variante del virus mafioso è all’apparenza asintomatica, agisce sottotraccia minando nell’ombra le basi della democrazia”, si legge in una nota di Libera. La due giorni di Contromafiecorruzione sono la conclusione di un percorso durato due mesi con oltre 1.000 partecipanti che hanno animato gli 11 gruppi di lavoro (dall’educazione e ricerca per contrastare mafie e corruzione, all’aggressione dei patrimoni criminali ed il riutilizzo sociale dei beni confiscati, dalla transizione ecologica e lotta all’ecomafia, al cyber crimine e criptovalute, dalla libertà d’informazione ai percorsi per l’affermazione dei diritti delle vittime innocenti delle mafie, dall’intreccio mafie e politiche alla lotta alla corruzione, dalle politiche sociali per sconfiggere mafie e disuguaglianze alla globalizzazione delle mafie), con il contributo di oltre 100 relatori promossi dalla rete di Libera.
“Oggi le mafie – denuncia Libera- hanno cambiato abiti e modi, avendo scoperto che attraverso manovre finanziarie è possibile riciclare, investire, moltiplicare i loro patrimoni senza ricorrere con la frequenza di prima alla violenza diretta. Sono diventate così mafie “imprenditrici”, capaci di padroneggiare i meccanismi più sofisticati della finanza, di prevedere e in parte influenzare, col peso dei loro patrimoni, le fluttuazioni delle Borse, di assicurarsi le prestazioni di professionisti e tecnici di prim’ordine”. E nonostante la nuova visione “moderna” del manager mafioso “l’Italia, risulta agli ultimi posti, tra i Paesi del Consiglio d’Europa, per il numero di persone in carcere per i reati economici-finanziari”. Libera ha elaborato le statistiche penali del Consiglio d’Europa al 31 gennaio 2020 dove “su 41.679 persone detenute in carcere solo 1% pari a 418 persone sono detenute per i tipici reati dei “colletti bianchi”, ossia i crimini dei potenti troppo spesso impuniti. Una percentuale irrilevante se paragonata al 5% di persone detenute in carcere per reati economici finanziari su oltre 49mila detenuti di Francia e Spagna e l’11% su oltre50mila detenuti della Germania”. Nel nostro Paese, secondo le statistiche penali del Consiglio d’Europa, su “41.679 persone detenute in carcere ben il 31% sono detenute per droga, tra i valori più alti in assoluto”.
Il programma di ExtraLibera si apre domani con intervento di don Luigi Ciotti. Qui il programma completo.