“Mentre nelle nostre feste ci scambiamo il saluto di pace, la guerra in atto in Ucraina accresce in noi la coscienza della necessità di sradicare in tutti ogni seme dell’odio e della violenza e di coltivare il seme della fratellanza universale”. Lo sottolinea l’amministratore apostolico di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nel messaggio inviato alla comunità islamica a conclusione del Ramadan.
“Volge al termine il digiuno del mese di Ramadàn, in cui ciascuno di voi si è sottomesso, con la mente e il cuore, all’obbedienza di fede verso Dio e ha consolidato i legami fraterni nella comunità”, ha scritto l’arcivescovo, evidenziando che “quest’anno, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, cristiani e musulmani possiamo finalmente celebrare le nostre feste rispettive, della Pasqua e di ‘Id al-fitr, con il ritorno ad una certa normalità, pur conservando un margine di prudenza”. “A nome mio e della Chiesa di Torino, auguro buona festa di ‘Id al-fitr alla comunità dei musulmani, a ciascuno di voi, alle vostre famiglie, ai vostri bambini e bambine”, ha proseguito mons. Nosiglia, rilevando che “in questi giorni di festa, i nostri cuori ci invitano a ringraziare insieme Dio Onnipotente e Misericordioso che nella Sua Provvidenza ci ha protetti nel periodo della pandemia e ci ha consentito sia di esercitare la solidarietà verso le persone più fragili e bisognose sia di ricevere le cure e l’attenzione necessarie. Per questo, rinnoviamo la nostra gratitudine a tutto il personale sanitario, ospedaliero, assistenziale, scolastico, che ci hanno aiutato a superare questo periodo molto difficile”.