“In certi casi, la tendenza dei vecchi al pessimismo ha bisogno di essere contrastata dalla pressione affettuosa dei giovani”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi si è soffermato sul legame tra suocera e nuora, a partire dal libro di Rut. “Di fatto, Noemi, commossa dalla dedizione di Rut, uscirà dal suo pessimismo e addirittura prenderà l’iniziativa, aprendo per Rut un nuovo futuro”, ha raccontato Francesco: “Istruisce e incoraggia Rut, vedova di suo figlio, a conquistarsi un nuovo marito in Israele. Booz, il candidato, mostra la sua nobiltà, difendendo Rut dagli uomini suoi dipendenti. Purtroppo, è un rischio che si verifica anche oggi”. I”l nuovo matrimonio di Rut si celebra e i mondi sono di nuovo pacificati”, ha proseguito il Papa: “Le donne di Israele dicono a Noemi che Rut, la straniera, vale ‘più di sette figli’ e che quel matrimonio sarà una benedizione del Signore. Noemi, che era piena di amarezza e diceva che il suo nome era ‘amarezza’, rivive e nella sua vecchiaia conoscerà la gioia di avere una parte nella generazione di una nuova nascita”. “Guardate quanti miracoli accompagnano la conversione di questa anziana donna!”, ha esclamato Francesco: “Lei si converte all’impegno di rendersi disponibile, con amore, per il futuro di una generazione ferita dalla perdita e a rischio di abbandono”.