Nella fase di avvio e nel rispetto delle norme anti Covid-19, la nuova mensa “Don Gualtiero” della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, che sarà inaugurata venerdì, ospiterà, per il momento solo a pranzo (da lunedì a sabato, ore 12-14), fino a 50 persone e non soltanto in gravi difficoltà economiche (queste accederanno gratuitamente al servizio dopo essersi rivolte al Centro di ascolto diocesano la cui sede è sempre presso il “Villaggio della Carità”, aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13), ma anche persone sole che intendono consumare un pasto in compagnia (queste, invece, potranno accedere alla mensa versando un contributo volontario). I pasti (primo, secondo, contorno e frutta-dessert) saranno cucinati in loco da cuochi volontari utilizzando materie prime di qualità donate o acquistate. Gli ospiti troveranno un clima molto familiare grazie all’accoglienza riservata loro da 28 volontari che a turno presteranno servizio in cucina e in sala mensa.
Superata l’emergenza da Covid-19, la mensa “Don Gualtiero” potrà ospitare fino ad un massimo di 75 persone, le cui pietanze saranno servite attraverso self-service. Ad annunciarlo è Victor Bertoli, ingegnere elettromeccanico italo-argentino a riposo con diploma di cuoco rilasciato dall’Università dei Sapori di Perugia, volontario Caritas. “Anche il card. Gualtiero Bassetti, venerdì prossimo, pranzerà ritirando il pasto al self-service come tutti i commensali – precisa Victor –, così da inaugurare anche questo sistema di distribuzione che stiamo collaudando da un mese nell’ospitare un gruppo di profughi ucraini, come anche l’intero servizio cucina-mensa affidato a volontari ben formati la cui opera è fondamentale. Essi, quotidianamente, saranno una decina impegnati nei servizi cucina, sala e accoglienza. Quest’ultima ha la sua importanza ed è coordinata dall’assistente sociale del Centro di ascolto diocesano”. Inoltre, sottolinea il responsabile, “consegneremo il pasto da asporto per la domenica e i festivi, ma è importante soddisfare il più possibile i nostri “clienti” nel servire loro pietanze di qualità come in un normale ristorante”.
Bertoli racconta: “Come Papa Francesco, faccio parte della seconda generazione di italiani nati in Argentina. Ho lavorato anche in Italia nella componentistica dell’industria automobilistica del gruppo Fiat. Prima di andare in pensione mi sono occupato di gestione e gestire una mensa, per me, non è un problema anche perché ho tanta passione per la cucina. Non sono nuovo al mondo del volontariato, avendo già fatto esperienza con la Croce rossa per un bel po’ di tempo. Quando ho saputo che la Caritas cercava dei volontari per il servizio mensa, ho inviato i miei dati mettendomi a disposizione per contribuire alla realizzazione del progetto. Sono stato spinto dalla volontà di aiutare il prossimo e nel mio ruolo credo che sia importante preparare pasti gustosi, dal sapore casalingo, per persone che difficilmente potrebbero permettersi il ristorante”.