“Noi Missionari della Misericordia diamo voce a Dio – e mostrare il volto della sua misericordia. Dipende da noi. Una persona che incontra uno di voi deve cambiare, deve cambiare i sentimenti, i pensieri su Dio”. Lo ha detto Papa Francesco ai Missionari della Divina Misericordia ricevuti ieri mattina in udienza nell’Aula Paolo IV, in Vaticano. “Non dimentichiamo mai che Dio non agisce nella quotidianità delle persone mediante atti sconvolgenti, ma in maniera silenziosa, discreta, semplice – ha aggiunto -, tanto da manifestarsi attraverso le persone che diventano sacramento della sua presenza. E voi siete un sacramento della presenza di Dio”.
Dal Papa la richiesta ai missionari di “tenere lontano da voi ogni forma di giudizio e di anteporre sempre la volontà di comprendere la persona che vi sta dinanzi”. “Non fermatevi mai a un solo particolare, ma guardate alla globalità della sua vita. È una vita che si inginocchia per chiedere perdono! E chi sono io, per non perdonare?”, ha osservato il Pontefice. Che poi ha rivolto loro un’esortazione: “Avere sempre a portata di mano la coperta della misericordia – pensiamo a Noè –, per avvolgere con il suo calore quanti si avvicinano a voi per essere perdonati; offrire consolazione a quanti sono nella tristezza e nella solitudine; essere generosi come Rut, perché solo così il Signore vi riconoscerà come suoi ministri fedeli”. Quindi, l’incoraggiamento a “perdonare sempre”. “Con il perdono di Cristo non si gioca, non si scherza”, ha detto. E poi a “non stancarsi di perdonare, perché Lui mai si stanca di perdonare, mai”.