“Non vorrei finire senza fare un appello alle Autorità del vostro Paese. Per favore e per amore alla giustizia, per amore al vostro popolo, che si chiarisca definitivamente chi sono stati i responsabili di questi eventi [gli attentati della Pasqua 2019]. Questo porterà pace alla vostra coscienza e alla Patria”. Lo ha detto Papa Francesco, incontrando ieri nella basilica vaticana la comunità dello Sri Lanka che vive in Italia, giunta a Roma da varie parti d’Italia in pellegrinaggio alla Tomba di San Pietro. Motivo, l’anniversario dei tragici eventi che, nel giorno di Pasqua del 2019, hanno seminato morte e terrore in Sri Lanka. “Oggi avete offerto il Sacrificio eucaristico in suffragio delle vittime di quei terribili attentati, e avete pregato per quanti rimasero feriti, alcuni dei quali qui presenti, e per i familiari, come pure per tutto il popolo dello Sri Lanka. Con tutto il cuore mi unisco alla vostra preghiera”, ha aggiunto.
Il Pontefice ha ricordato che “di fronte all’orrore e all’assurdità di certi atti, che sembra impossibile siano commessi da uomini, appare evidente l’opera del Maligno”. “E allora comprendiamo perché il Figlio di Dio, l’Innocente, il Santo, il Giusto, per salvarci ha dovuto morire crocifisso. Ha preso su di sé non solo la morte, ma la crudeltà del male, dell’odio, della violenza fratricida. La sua Croce e la sua Risurrezione sono luce di speranza nelle tenebre più fitte. Preghiamo oggi per tutte le vittime della violenza e della guerra, in particolare del terrorismo”.
Infine, la preghiera di Papa Francesco per “la vostra patria, lo Sri Lanka, che ho avuto la gioia di visitare nel gennaio del 2015”. “Preghiamo per i governanti, per quanti hanno responsabilità sociali ed educative e per tutto il popolo. Che le presenti difficoltà possano trovare soluzione con l’impegno e la collaborazione di tutti. Preghiamo per la Chiesa in Sri Lanka: per intercessione di Maria Santissima sia colma di Spirito Santo e annunci con gioia il Vangelo di Cristo Salvatore”.