Comigi: Rocca (Missio Giovani), “desiderio incontenibile di percorrere le vie del mondo annunciando il Vangelo”

(Foto Missio)

“All’inizio di questo convegno Papa Francesco ci ha donato i tre verbi che abbiamo meditato in questi giorni e ci ha chiesto di ripeterli: alzati, prenditi cura e mettiti in cammino, ossia testimonia, dillo con la tua vita. Ma anche noi abbiamo donato qualcosa al Santo Padre: il desiderio incontenibile di percorrere le vie del mondo annunciando il Vangelo”. Così Giovanni Rocca, segretario nazionale di Missio Giovani, ha parlato al termine del Comigi, il convegno missionario giovanile svoltosi a Sacrofano (22-25 aprile), dando voce agli oltre trecento ragazzi provenienti da tutta Italia che in questi giorni hanno partecipato ai lavori. “Le nostre comunità hanno paura – ha proseguito Rocca – perché temono che correndo possiamo giungere tanto lontani da non tornare più. Ma noi abbiamo preso un impegno: se ci cercate ci troverete nelle periferie dell’umanità fragile e ferita”.
Il senso di questi quattro giorni di Comigi sta proprio in questo impegno, dice Rocca, e confermano con il loro agire i ragazzi delle diocesi accorsi per celebrare i 50 anni del Movimento missionario giovanile: “Essere giovani missionari in mezzo agli ultimi, poveri tra i poveri; così come fa la chiesa in cui crediamo. Che è povera, sfasciata, ma traboccante della ricchezza dell’incontro”. E ancora, prosegue Giovanni Rocca: “Possiamo dire che sia stato un convegno a donarci l’entusiasmo? No. Ma possiamo affermare con certezza che è stata la convivialità delle differenze a farlo: abbiamo colorato questo angolo di Chiesa di mille sfumature”.
“È vero, non è facile camminare in questa Chiesa: ‘sei giovane, che cosa ne sai tu?’ oppure, ‘si fa così e basta’, o peggio: ‘vieni, ti ascolto ma solo finché ciò che dirai mi piacerà. Non mi piace la tua musica, smettila di usare i social, ma che amici frequenti? Se sei un uomo non puoi amare un uomo…’. Noi subiamo tutto questo ogni giorno”, ha detto il segretario di Missio Giovani a una platea attonita e in ascolto. “Eppure, ragazzi, è il momento di finirla: non dichiarando una guerra tra generazioni ma comprendendo la ragione di queste parole. Guardate gli adulti: sono esseri umani fragili, feriti e impauriti. Tocca a noi fare un passo verso di loro. Tocca a noi dire: ‘mamma, papà, nonna, don, dico a te! Alzati!’ La missione riparte dal futuro, la missione riparte da noi”.

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