Oggi, a Canale d’Agordo (Belluno), il patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha preso parte all’inaugurazione della casa natale del Servo di Dio Albino Luciani – Giovanni Paolo I, dove sono custoditi anche alcuni suoi effetti personali. Un passo significativo che guarda alla sua beatificazione, che si celebrerà a Roma il prossimo 4 settembre. La casa, ora parte del complesso museale dedicato ad Albino Luciani, sarà aperta al pubblico.
L’immobile è stato donato dal card. Beniamino Stella, postulatore della causa di beatificazione, alla diocesi di Vittorio Veneto. Questa poi l’ha ristrutturata con il sostegno del Patriarcato di Venezia, della Conferenza episcopale italiana e del Comune di Belluno.
“Ancora oggi del patriarca Luciani – ha sottolineato Moraglia – sento parlare molto spesso a Venezia, e a ricordarlo con affetto è davvero gente di ogni tipo e provenienza e che conserva intatta nel cuore, a distanza ormai di molti anni, la sua figura. E ben viva è la stima della sua santità”. Mons. Moraglia ha anche rammentato il discorso di Luciani per il suo ingresso a Venezia che “già racchiude tutta l’ ‘humilitas’ e, insieme, il grande spessore dell’uomo e del pastore. Rispondendo al saluto del sindaco si espresse così: ‘Fanciullo di montagna, ho conosciuto Venezia coll’immaginazione e quasi in sogno. Mi dicevano: A Venezia le strade d’acqua sono solcate da gondole e le gondole le legano ai pali come noi quassù leghiamo gli animali agli alberi! Laggiù, tra tante case e tante chiese, si innalza un campanile altissimo, famosissimo, ma così mite, così galantuomo che, quando nel 1902 decise di accasciarsi a terra, lo fece con tale garbo da non recar danno ad alcuno e senza uccidere nemmeno un colombo!'”.
All’inaugurazione erano presenti anche mons. Renato Marangoni, vescovo di Belluno-Feltre, mons. Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto ed il cardinale Beniamino Stella.