Dopo il recente avvio dello Skin Cancer Center, centro di eccellenza per la chirurgia dermatologica e oncologica nazionale, taglio del nastro oggi all’Istituto dermopatico dell’Immacolata (Idi) di Roma, per il nuovo reparto di medicina generale. L’inaugurazione di questa mattina, spiega una nota, rappresenta un’ulteriore importante tappa del percorso di rinnovamento e sviluppo che sta coinvolgendo l’intero ospedale.
“La realizzazione di queste opere infrastrutturali – ha dichiarato Alessandro Zurzolo, consigliere delegato dell’Idi – si affianca al graduale processo di arricchimento dell’offerta con nuove discipline, quale ad esempio l’endoscopia digestiva, all’arrivo di professionalità sanitarie di eccellenza e a iniziative per migliorare i servizi all’utenza, quale il nuovo sistema di prenotazioni ad intelligenza artificiale, la nuova piattaforma digitale e, a breve, il pagamento on-line e la segnaletica direzionale dell’ospedale”. “Sono scelte precise – ha aggiunto Zurzolo – che fanno parte del nostro Piano industriale, un Piano di sviluppo che, forte dell’importante storia dell’Istituto, si caratterizza per innovazione e concretezza con l’obiettivo di rispondere con efficacia alle esigenze dei nostri pazienti”.
Dopo la benedizione del reparto da parte di padre Giuseppe Pusceddu, presidente della Fondazione, è iniziata l’operatività della nuova struttura, diretta da Antonio Sgadari, dotata di 32 posti letto, 21 dei quali di medicina generale, 2 di gastroenterologia, 5 di geriatria e 4 di neurologia. Il nuovo reparto, accreditato con il Servizio sanitario della Regione Lazio nasce per contribuire al decongestionamento dei Pronto soccorso degli ospedali limitrofi e come significativa risposta alle rilevate esigenze della nuova Rete ospedaliera della Regione stessa. “Grazie alla disponibilità dei nuovi posti letto – ha sottolineato Annarita Panebianco, direttore sanitario dell’Idi – si provvederà alla presa in carico e alla gestione globale dei pazienti affetti da lesioni cutanee associate a malattie internistiche, ponendo un focus di attenzione verso i pazienti geriatrici”. “L’invecchiamento della popolazione – ha proseguito – procede sempre più rapidamente e ci si deve aspettare, nei prossimi anni, un ulteriore aumento dell’età media dei pazienti ricoverati insieme ad un aumento del livello di fragilità e complessità clinica”.