Pace, lavoro e dignità. Saranno queste le parole chiave attorno alle quali le Acli in tutta Italia e in diverse nazioni nei luoghi del mondo, dove sono presenti, promuovono, nei prossimi giorni e settimane, centinaia di incontri ed eventi per celebrare la Liberazione e il Primo Maggio “con un’attenzione particolare alla pace, perché la memoria e le aspirazioni – viene spiegato – si coniughino con il tempo che viviamo”.
“Pace perché si condanni e contrasti l’invasione russa dell’Ucraina ed ogni guerra – si legge nella nota –, perché si intervenga facendo tornare in campo la politica, una politica alta che usi la forza della legalità e della comunità internazionale per fermare le armi e il riarmo”. Per questo domenica 24 aprile le Acli parteciperanno alla Marcia straordinaria per la pace e la fraternità PerugiAssisi sul tema “Fermatevi! La guerra è una follia”. Rappresentanti dell’associazione saranno al fianco di migliaia di persone di ogni fede e orientamento politico e culturale che hanno accolto l’appello di Papa Francesco: “Impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade”. Dopo quasi due mesi di bombe, uccisioni, sofferenze e devastazioni, è tempo di ridare spazio alla pace e di chiedere la fine immediata della guerra, i corridoi umanitari, il disarmo e il rispetto dei diritti umani di tutti.
Il 25 aprile, in occasione del 77° anniversario della Liberazione d’Italia, le Acli saranno presenti alla manifestazione nazionale organizzata a Milano dal Comitato permanente antifascista di cui le Acli fanno parte fin dalla fondazione insieme a tutte le forze della Resistenza, ai partiti democratici e ai sindacati. “La pace, la giustizia e la democrazia si fondano sul lavoro”, prosegue la nota: “Un lavoro – viene evidenziato – che garantisca e promuova un’esistenza libera e dignitosa ovunque e a chiunque, persone, popoli e generazioni. E che, invece, non sia foriero di insicurezza o mera sopravvivenza per la vita di tanti, e di avido arricchimento e pericoloso accentramento di potere per pochissimi”.