L’architetto Stefano Boeri, il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, don Savino D’Amelio, superiore generale della Famiglia dei Discepoli di Don Minozzi, proprietaria dell’immobile, il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi e il vice sindaco Roberto Serafini hanno effettuato nei giorni scorsi un sopralluogo nel cantiere della Casa del Futuro, al fine di verificare l’avanzamento dei lavori del progetto voluto dalla Chiesa di Rieti. Lo riferisce il sito www.andareoltre.org, promosso dalla diocesi reatina per raccontare la ricostruzione post-sisma 2016. Il cantiere è stato consegnato lo scorso 27 settembre alle imprese che si sono aggiudicate i lavori in seguito alla procedura negoziata di selezione disposta dall’Opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia con il supporto della diocesi di Rieti. “Casa Futuro – ha commentato il vescovo Pompili – garantirà spazi per i giovani, servirà alla formazione e allo studio e sarà utile per valorizzare le risorse del territorio legate alla produzione agroalimentare, ospiterà funzioni di carattere amministrativo e sociale e tornerà ad essere la casa madre dell’Opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia. Un complesso di funzioni che la mano dell’architetto Boeri, guidata dall’idea dell’ecologia integrale espressa da Papa Francesco, ha organizzato in quattro corti tenendo insieme i piani della contemplazione e dell’azione”. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Cortellesi che ha evidenziato che Casa Futuro è “l’opera più significativa della ricostruzione privata dell’intero cratere sismico. Con le sue corti sarà il simbolo della rinascita di una città che ha saputo aspettare con pazienza e coraggio. E, tra l’altro, sarà il volano di formazione e programmazione dello sviluppo enogastronomico del nostro territorio. Casa e futuro sono i due princìpi ai quali stiamo dedicando il nostro impegno di amministratori”.