Pasqua: mons. Perego (Ferrara-Comacchio), “il Risorto è la vittoria della pace sulla violenza, dell’amore sull’odio, della vita sulla morte”

“La corsa di Pietro e Giovanni per vedere il sepolcro vuoto ci aiuta a vivere quest’anno la Pasqua. I teli e il sudario appoggiati a terra, mentre prima avvolgevano il corpo crocifisso di Gesù, indicano la verità della risurrezione, della Pasqua”. Lo ha evidenziato mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, celebrando la messa di pasqua, nella basilica di San Francesco. “È la testimonianza dei discepoli che tiene viva la Pasqua da allora fino a noi oggi e che chiede, per usare le parole di Paolo, di fare festa rinnovando la nostra vita – ha osservato il presule -. La Pasqua di quest’anno non può che essere una Pasqua di pace. Attorno a noi, a noi vicina è la guerra con i suoi morti, le sue violenze, le distruzioni, le persone in fuga, soprattutto donne e bambini, che arrivano anche nella nostra città e nei nostri paesi”. A proposito del conflitto in Ucraina, mons. Perego ha sottolineato: “È una guerra che chiede accoglienza per le persone e le famiglie, come ogni guerra che allontana e distrugge le case, che costringe a lasciare la propria terra: un’accoglienza che è arrivata nelle nostre case, nelle nostre famiglie, finalmente diffusa, che impegna tutti, anche se la politica rimane incapace di organizzarla, di strutturarla; un’accoglienza che chiede anche tutela, promozione inclusione, per uscire dall’emergenza in cui troppe volte rimane, per costruire un nuovo modello di città e di cittadinanza. È una guerra che ci costringe a confidare nelle armi, anche se non è la strada ultima, ma penultima”. E ha chiarito: “La strada ultima, definitiva è la strada della pace. È la strada evangelica della nonviolenza, che è difficile per tutti noi, ma l’unica strada – come ha ricordato Papa Francesco in questi tempi di guerra vicina – che garantisce la vita e il futuro”. È “una Pasqua in cui il dono della pace di Gesù Risorto viene accolto e viene testimoniato, scambiato nella nostra vita. A Pasqua ritorna per tutti questo messaggio e augurio di pace. È un messaggio testimoniato con forza dal processo di Gesù, l’Innocente che si lascia condannare, il condannato innocente e il Crocifisso sofferente che sceglie di amare e perdonare (cfr. Rom 8,31-34). E nella scelta di libertà fino alla morte nasce la vita, la vita eterna, la risurrezione che la Pasqua ogni anno ci annuncia e ci fa rivivere”. “Il Risorto – ha concluso – è la vittoria della pace sulla violenza, dell’amore sull’odio, della vita sulla morte, in quel ‘prodigioso duello’, che si rinnova in ogni stagione della storia, con nuove ‘apocalissi’”.

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