“Cristo vive in mezzo al nostro popolo, nonostante le nostre fragilità e sofferenze”, perché “ha sconfitto la morte per ricordarci che ‘la gloria di Dio è l’uomo vivente’”. Lo ha affermato, nel suo messaggio di Pasqua, il presidente del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo (Perù), il quale, incoraggia tutti, animati “dall’ardore dello spirito pasquale”, a proseguire nel cammino di “discepoli missionari in uscita, impegnati nell’attuazione delle sfide pastorali, frutto della prima Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi”. Aggiunge il presidente del Celam: “Riaffermiamo la nostra speranza nel santo popolo di Dio, in tanti uomini e donne impegnati per il Vangelo: vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laici”.
Il messaggio pasquale è anche l’occasione per ringraziare i fratelli e le sorelle che testimoniano la loro fede in America Latina e nei Caraibi “per aver reso tangibile la ‘buona novella’ del Risorto con la loro fede e le loro opere”. Il presidente del Celam ha parafrasato le parole di sant’Ireneo (“La gloria di Dio è l’uomo vivente”) attraverso un’espressione di sant’Óscar Arnulfo Romero, definito “pastore e martire del nostro continente”: “La gloria di Dio è il povero che vive”. Mons. Cabrejos ha anche evidenziato il Sinodo “ci offre una grande opportunità per continuare a camminare come fratelli e sorelle, incoraggiati a partecipare, per rafforzare la comunione e rivitalizzare la nostra missione”.