Meerab Mohsin è una sedicenne cristiana pachistana di Orangi Town, città situata nella parte nord-occidentale di Karachi. La minorenne è stata vittima di violenza sessuale, finalizzata a un matrimonio forzato, e di conversione forzata alla religione del presunto responsabile di tale violenza, Noman Abbas. Quest’ultimo ha precedenti penali per reati analoghi, avendo già venduto due ragazze del Punjab dopo aver contratto matrimonio con loro. Meerab Mohsin sarebbe stata costretta al matrimonio nel medesimo Punjab. La vittima, riferiscono fonti di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), è riuscita a scappare e attualmente è in compagnia della famiglia e della sua avvocata, Tabassum Yousaf, patrocinante presso l’Alta Corte del Sindh. Attualmente è sottoposta ad accertamenti medici aventi lo scopo di certificare sia l’abuso sessuale sia la sua minore età. Il caso, rende noto Acs, è stato portato all’attenzione della Corte di Karachi ai sensi della legge sulla limitazione dei matrimoni infantili del Sindh del 2013. L’auspicio è che le istituzioni pachistane si attivino allo scopo di approvare una normativa che tuteli in tutto il Paese le minorenni appartenenti alle minoranze religiose. Quello di Meerab Mohsin non è infatti un caso isolato. Sono stati pubblicati dati relativi ai casi registrati, ma tali dati sottostimano quelli reali perché non tutti vengono denunciati e resi noti. Acs stima infatti che i reati di questo tipo, perpetrati ai danni di donne e ragazze delle minoranze, a cominciare da quella cristiana, siano circa 2.000 l’anno. Acs è impegnata nella raccolta fondi per il rinnovo annuale del sostegno garantito attraverso il fondo a tutela delle ragazze e delle donne cristiane del Pakistan. Scopo principale di tale fondo è quello di fornire assistenza legale alle vittime di sequestri, matrimoni forzati e conversioni coatte.