Ad un mese dall’inizio della stagione delle piogge, il Corno d’Africa non ha ancora visto le precipitazioni di cui ha disperatamente bisogno e, se queste condizioni dovessero continuare, insieme ad aiuti umanitari sempre uguali quando non in diminuzione, il numero di persone affamate a causa della siccità potrebbe aumentare vertiginosamente dalla stima attuale di 14 milioni a 20 milioni entro il 2022. È l’allarme lanciato oggi dal World food programme (Wfp/Pam), il Fondo alimentare mondiale delle Nazioni Unite. La Somalia è a rischio carestia, in Kenya mezzo milione di persone è a un passo da livelli catastrofici di fame e in Etiopia i tassi di malnutrizione sono ben al di sopra delle soglie di emergenza. La situazione è stata aggravata dalle ricadute del conflitto in Ucraina, con il costo del cibo e del carburante alle stelle. I Paesi colpiti dalla siccità in tutto il Corno d’Africa saranno probabilmente i più colpiti dall’impatto del conflitto: il costo di un paniere alimentare è già aumentato, in particolare in Etiopia (66%) e Somalia (36%). Da gennaio di quest’anno le spese di spedizione su alcune rotte sono raddoppiate. Nel 2022, “a causa di una grave mancanza di risorse, crescono i timori che non sarà possibile prevenire il disastro incombente, con la conseguenza che a soffrirne saranno milioni di persone”, avverte il Wfp. Dall’ultimo appello a febbraio scorso è stato raccolto meno del 4% del necessario. Nei prossimi sei mesi, il Wfp ha bisogno di 473 milioni di dollari per aumentare l’assistenza e salvare vite umane in Etiopia, Kenya e Somalia.