“Al momento abbiamo ricevuto 11 pazienti: 10 feriti, tra i 16 e i 19 anni, e un uomo di 45 anni deceduto all’arrivo. Alcuni dei feriti sono in condizioni gravi e necessitano di interventi di chirurgia vascolare ed esplorazione del collo”: lo dice Marco Puntin, country director di Emergency in Afghanistan, in seguito alle due esplosioni di questa mattina a Kabul, nei pressi della scuola superiore Abdul Rahim Shahid e di un training centre nella zona occidentale della capitale afghana, abitata soprattutto dagli hazara, a circa 10 chilometri dal Centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul. Secondo i media locali sarebbero almeno 25 le persone rimaste uccise nelle due esplosioni. L’attacco è solo l’ennesimo di una serie di attentati che hanno colpito il Paese, soprattutto nelle ultime settimane. “Si tratta dell’ultimo episodio di una sequenza di esplosioni avvenute nel mese di aprile durante il quale abbiamo ricevuto continuamente feriti nel nostro ospedale di Kabul: il 3 aprile scorso sono giunti da noi 59 feriti in seguito a un’esplosione al mercato del cambio; il 6 aprile abbiamo ricevuto 11 feriti dopo un’esplosione nei pressi di una moschea. Si tratta dell’ennesima dimostrazione che nonostante l’attenzione verso la situazione dell’Afghanistan sia diminuita, il Paese è tutt’altro che in pace e si trova nell’abisso di una crisi economica senza precedenti che continua a mettere in ginocchio la popolazione, e sta provocando un aumento della povertà e della criminalità”, ha concluso Puntin. Emergency è presente in Afghanistan dal 1999 con due centri chirurgici a Kabul e Lashkar-gah, un centro chirurgico e pediatrico e un Centro di maternità ad Anabah, nella Valle del Panshir, e una rete di 44 Posti di primo soccorso. Nel 2021, gli ospedali di Emergency hanno ricoverato 4.982 persone.