“La Pasqua è per eccellenza la festa della gioia e della speranza. Sembra difficile ridircelo quest’anno mentre siamo schiacciati dalle immagini terribili e crude che ci giungono dai luoghi di guerra. I cadaveri per le strade di Bucha e le macerie della città di Mariupol ci offrono una visione angosciosa della condizione umana. Ci ribelliamo al fatto di essere così incapaci di fronte a questa situazione, ci ribelliamo al pensiero di una comunità internazionale che non ha strumenti per impedire un simile scempio”. Lo ha scritto il vescovo di Acqui, mons. Luigi Testore, nel messaggio che ha inviato alla diocesi per le festività pasquali.
“Capiamo ancora di più quest’anno quanto sia essenziale per l’umanità fare passi avanti verso relazioni nuove e una giustizia vera”, osserva il presule, aggiungendo che “a maggior ragione, proprio perché vediamo la condizione corrotta della natura umana, possiamo comprendere la grandezza del riscatto che nasce dalla Pasqua”. “Dal dono di Cristo – ammonisce – nasce la speranza di una umanità redenta, e anche di questo vediamo intorno a noi tanti segni, nella grande generosità di cui molti sono capaci. Non possiamo cedere infatti al pessimismo di fronte alla disponibilità di dono e di servizio che comunque l’umanità sa esprimere”. “La presenza di Cristo Risorto in mezzo a noi ci conforta profondamente e capiamo quanto la novità del Vangelo sia più forte di tutte le nostre debolezze”, la convinzione di mons. Testore che poi racconta di aver “visto in una foto questa scritta molto bella su una casa in Ucraina che provo a translitterare così in caratteri latini: ‘Zhittya peremozhe smert’, a svit-temryavu’ (‘la vita vincerà la morte e il mondo vincerà le tenebre’)”. “Per questo – conclude il vescovo – possiamo con gioia augurarci Buona Pasqua perché la vita vince la morte e il mondo può vincere le sue tenebre”.