Pasqua: mons. Manenti (Senigallia), “necessario intreccio tra grazia di Dio che suscita speranza e agire dell’uomo che si apre a questa grazia”

“Quanto sta accadendo nel mondo in questi ultimi tempi conferma la necessità dell’intreccio tra la grazia di Dio che suscita speranza e l’agire dell’uomo che si apre a questa grazia e, per questo, è in grado di attendere la ‘gloria futura’ (la vita piena, libera dalla paura della morte) senza restarne deluso”. Lo scrive negli auguri di Pasqua il vescovo di Senigallia, Franco Manenti. “Abbiamo sperimentato in fretta la fragilità delle nostre speranze, quando, a fronte della pandemia che aggrediva la nostra esistenza, quell’iniziale attestato pieno di fiducia (‘tutto tornerà come prima’) ha dovuto fare i conti con un’emergenza che si è prolungata, che non è ancora del tutto superata e che non ci consente di confermare che ‘tutto è tornato come prima’; anche quando l’iniziale rete di collaborazione, di solidarietà e di gratitudine, si è progressivamente allentata fino a lacerarsi sotto gli strappi dell’intolleranza, delle accuse incrociate, dei sospetti”.
Aggiunge: “Anche noi, in questi ultimi giorni, a fronte di una guerra che sta distruggendo non solo le case, le città, ma anche la vita delle persone, ci troviamo a riconoscere che speravamo, dopo gli orrori delle guerre precedenti, di essere in grado di costruire relazioni di pace e di giustizia tra i popoli. In questi giorni di lutti e speranze indebolite, l’augurio che rivolgo a tutti è che, celebrando la Pasqua di Gesù, l’uomo crocifisso strappato alla morte che ruba ogni speranza, ci lasciamo raggiungere dalla grazia divina, da Gesù stesso il Risorto, che ha sconfitto il male con tutto il suo corredo di morte, di odio, di paura e di chiusure”. Infine, “l’augurio che decidiamo di dare reale ascolto a quanto lui va dicendo, con la sua vita e il suo vangelo, anche a noi, gente colpita nelle proprie speranze; l’augurio che gli consentiamo con la nostra esistenza di ridare speranza alle persone che più di ogni altra la stanno perdendo o l’hanno già smarrita”.

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