“La pace che ci offre il Signore risorto non è quella del mondo. Esiste una pace cristiana ed una pace mondana, ma è solo la prima che compie il nostro desiderio di pace, poiché è alla pace di Cristo che siamo chiamati. La pace che il mondo può assicurare si limita ad essere o la regolata convivenza di opposti egoismi oppure il dominio del più forte sul più debole. La pace di Cristo è, al contrario, il dono che cambia il nostro cuore e di conseguenza ci rende capaci di costruire rapporti sociali giusti”. Lo afferma l’arcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, nel messaggio alla diocesi in occasione delle festività pasquali.
“In altre parole – spiega il presule –, la pace di Cristo è la pace che è frutto della carità: essa ci dona la pace del cuore perché facendoci amare Dio sopra ogni cosa, unifica in Lui ogni nostro desiderio; ci dona la pace sociale perché facendoci amare ogni uomo come noi stessi, ci fa volere il bene dell’altro come il nostro proprio bene”. Mons. Crepaldi prosegue osservando: “In questo periodo, con sgomento e preoccupazione, ci stiamo interrogando sulla tragica guerra di aggressione che sta sconvolgendo l’Ucraina e il nostro continente europeo. Illuminati dalla luce pasquale del Signore risorto la nostra risposta non può essere che una convinta affermazione della pace”. “La guerra giusta dei cristiani che vogliano la pace è fatta di preghiera e di solidarietà”, ammonisce l’arcivescovo. “Uniti a Cristo Risorto tutto cambia: la vita è più forte della morte, il bene è più forte del male, l’amore è più forte dell’odio, la verità è più forte della menzogna, la pace è più forte della guerra. È Cristo risorto che abbiamo bisogno di incontrare, accogliere e seguire se vogliamo uscire dalle tenebre dell’egoismo, della violenza omicida e dell’odio e lasciarci invece inondare dalla luce della pace”, conclude mons. Crepaldi.