“Il primo dono del Risorto è la pace. Mai come quest’anno sentiamo il bisogno di accogliere questo dono di pace per il mondo intero segnato da tante guerre che portano con sé morte, distruzione e violenza. La Pasqua di quest’anno sarà sfregiata dall’orrore della guerra, dalle bombe, dalle fosse comuni, dai pianti di tanta gente che scappa disperata”. Lo ha scritto il vescovo di Alba, mons. Marco Brunetti, nel messaggio pasquale alla diocesi.
“La Pasqua cristiana – ricorda il presule – si sviluppa nel Triduo pasquale, all’interno del quale, il Venerdì santo rappresenta il momento in cui il Servo sofferente dona tutto sé stesso nel sacrificio della croce, fino a morire e rimettere lo spirito”. “Questo giorno cruciale per la Pasqua – prosegue – non avrebbe senso senza la Domenica di risurrezione, giorno in cui acclamiamo in Gesù risorto la vittoria della vita sulla morte, della luce sulle tenebre, dell’amore sull’odio”. “Questa – osserva il vescovo – è la speranza che noi annunciamo, in nome della nostra fede, nel Cristo risorto il terzo giorno. Solo in lui noi troviamo la pace vera, senza compromessi, fondata sulla giustizia, sulla verità e sulla solidarietà”. “A tutti – aggiunge mons. Brunetti – auguro una Pasqua vissuta intensamente sul piano spirituale, consapevoli che la nostra gioia sarà segnata dai rumori assordanti di una guerra folle e senza alcun senso”. “Pace sì! Comincio io”, sottolinea il vescovo, è “un vecchio slogan che potrà aiutarci a diventare operatori e costruttori di pace nel nostro piccolo, nel quotidiano, nell’ordinario della nostra vita. A tutte le famiglie, ai poveri e ai malati, ai profughi dell’Ucraina ospiti nei nostri paesi, agli emigranti provenienti da ogni parte del mondo auguro una Pasqua che porti la gioia di una pace senza fine per l’umanità intera”.