“Molti scrittori hanno evocato la bellezza delle notti illuminate dalle stelle. Invece le notti di guerra sono solcate da scie luminose di morte”. E’ l’esordio dell’omelia del Papa per la Veglia pasquale, presieduta dal card. Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, alla presenza di circa 6 mila fedeli. “In questa notte, fratelli e sorelle, lasciamoci prendere per mano dalle donne del Vangelo, per scoprire con loro il sorgere della luce di Dio che brilla nelle tenebre del mondo”, l’invito di Francesco: “Quelle donne, mentre la notte si diradava e le prime luci dell’alba spuntavano senza clamori, si recarono al sepolcro per ungere il corpo di Gesù. E lì vivono un’esperienza sconvolgente: prima scoprono che la tomba è vuota; quindi vedono due figure in vesti sfolgoranti, le quali dicono loro che Gesù è risorto; e subito corrono ad annunciare la notizia agli altri discepoli. Vedono, ascoltano, annunciano: con queste tre azioni entriamo anche noi nella Pasqua del Signore”.