Lunedì 18 aprile ricorre il 40° anniversario della visita di Giovanni Paolo II alla Stazione centrale di Bologna a meno di due anni dalla strage del 2 agosto 1980. In quella occasione Papa Wojtyla si inginocchiò accanto al cratere della bomba pregando Dio e la Madonna di non allontanare lo sguardo dalla città e auspicando che, recuperando le proprie radici cristiane, si avviasse su strade di fraternità e di pace. “Quasi a rinforzare l’auspicio del Pontefice – sottolinea Roberto Zalambani, consigliere delegato dell’Ucsi –, proprio nei giorni scorsi il Compartimento delle Ferrovie dello Stato ha completato il restauro della cappella della Stazione e dell’annessa sacrestia predisponendola a un decoroso utilizzo di preghiera e devozione da parte dei tanti fruitori di questo nodo centrale per i trasporti in Italia”. “Merito di un protocollo firmato tra la Conferenza episcopale italiana e le Ferrovie che consentirà di restaurare tutte le cappelle delle stazioni ferroviarie italiane”, prosegue Zalambiani, evidenziando che “quella di Bologna è l’unica presente in Emilia Romagna e una delle prime ad aver avuto questo positivo intervento”.
Sul primo binario della parte centrale della stazione, dal dicembre 1990, una lapide – benedetta durante l’apposizione dall’allora arcivescovo, il card. Giacomo Biffi – ricorda la visita di Giovanni Paolo II e ne riporta la parte più significativa della preghiera. L’iniziativa ebbe come promotrice l’Unione cattolica stampa italiana dell’Emilia Romagna che ogni anno, con l’esclusione degli anni pandemici, organizza per il 18 aprile una veglia di preghiera che si conclude con la benedizione sia della lapide dedicata alla visita del Papa sia quella interna alla sala d’aspetto che riporta tutti i nomi delle vittime innocenti della strage. L’appuntamento è per lunedì quando il parroco di San Benedetto e vicario episcopale don Pietro Giuseppe Scotti benedirà alle 11 la cappella della Stazione e le lapidi alla presenza di rappresentanti delle Ferrovie dello Stato e dei giornalisti dell’Ucsi.