“Stiamo faticosamente uscendo da una pandemia che ci ha sfiancati e ha messo a dura prova non solo la nostra salute fisica, ma anche le nostre relazioni personali e comunitarie, la vita civile, sociale ed economica. Ed ecco che ci troviamo ad assistere, quasi impotenti, ad una guerra che non credevamo mai più possibile. Una guerra assurda e incomprensibile in cui, ancora una volta, Caino colpisce a morte il fratello. Che cosa ci dice, in questa situazione, la Pasqua di morte e di risurrezione?”. È l’interrogativo posto dal vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, nel messaggio che ha inviato alla diocesi per le festività pasquali.
“Più densa è l’oscurità, più pesante è la paura, più luminose e piene di consolazione saranno la luce e la gioia che l’amore fedele di Dio farà sperimentare a chi si affida a Lui”, la convinzione del vescovo, che sottolinea come “la nostra fede pasquale ci dice che questa non è una semplice fantasia o una proiezione dei nostri desideri, ma è già una realtà che si è attuata nella vicenda storica di Gesù di Nazareth: il male e la morte non hanno potuto tenerlo in loro potere; l’amore fedele del Padre ha strappato il suo corpo dal sepolcro e l’ha costituito nella pienezza della vita divina”. “Celebrando con fede la Pasqua, affermiamo la nostra certezza che questo esito di vita nuova e piena lo sperimenteremo anche noi. Certamente nel momento della venuta gloriosa di Gesù risorto (come diciamo nella liturgia), ma anche già ora, in quel pellegrinaggio che è la nostra vita terrena”, spiega mons. Pizziolo, aggiungendo che “lo sperimenteremo di fronte alle malattie e alle tribolazioni della nostra vita fisica; ma potremo sperimentarlo anche di fronte alle divisioni, all’odio e alla violenza che spesso incontriamo nei rapporti umani, tra persone, tra gruppi e tra nazioni”. “La potenza e la forza dell’amore – spiega – che si prende cura del prossimo, che percorre strade di riconciliazione e di perdono, che offre la vita come ha fatto Gesù, potranno apparire deboli e destinate alla sconfitta, ma in realtà avranno l’ultima parola”.