“Si suddividono i rifugiati. Di prima classe, seconda classe, colore della pelle, se viene da un paese sviluppato o da uno che non è sviluppato. Noi siamo razzisti, siamo dei razzisti. E questo è brutto”. A denunciarlo è stato il Papa, nell’intervista a Lorena Bianchetti per il programma “A sua immagine” di Rai Uno. “Il problema dei rifugiati è un problema che anche Gesù l’ha sofferto, perché lui è stato migrante e rifugiato in Egitto quando era bambino, per sfuggire alla morte”, ha fatto notare Francesco: “Quanti di questi soffrono per fuggire dalla morte! C’è un’immagine della fuga in Egitto che ha fatto un pittore piemontese. Mi ha inviato e io ho fatto delle immaginette su questo: c’è Giuseppe con il bambino che fuggono. Ma non è San Giuseppe con la barba, no. È un siriano, di oggi, col bambino, che fugge dalla guerra di oggi. La faccia di angoscia che ha questa gente, come Gesù costretti a fuggire. E Gesù ha passato tutte queste cose, ma è lì”. “Sulla croce c’è la gente dei paesi dell’Africa in guerra, del Medioriente in guerra, dell’America latina in guerra, dell’Asia in guerra”, ha affermato il Papa: “Alcuni anni fa ho detto che stavamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzi. Ma noi non abbiamo imparato. Io – sono un ministro del Signore e un peccatore, scelto dal Signore – ma, peccatore così, quando sono andato a Redipuglia nel 2014, per la commemorazione del centenario, ho visto e ho pianto. Mi è venuto solo il pianto. Tutti i giovani, tutti ragazzi. Poi un giorno sono andato al cimitero di Anzio e ho visto questi giovani che sono sbarcati ad Anzio. Tutti giovani! E ho pianto lì, un’altra volta. Mi viene il pianto davanti a questo. Due anni fa, credo, quando c’è stata la commemorazione dello sbarco in Normandia, ho visto i capi di governo, c’è stato una riunione… commemoravano questo. Ma perché non commemoriamo tutti noi i 30.000 soldati che sono caduti sulla spiaggia di Normandia?”.