Papa Francesco: messa crismale, “lasciare che il Signore guardi i nostri idoli nascosti”, no ad “adorazione indiretta del demonio”, ai “demoni educati”, al diavolo che è “un grande diplomatico”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Lasciare che il Signore guardi i nostri idoli nascosti – tutti ne abbiamo – ci rende forti davanti ad essi e toglie loro il potere”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della Messa crismale, presieduta nella basilica di San Pietro, ha fatto presente il pericolo di “sostituire” con “gli idoli nascosti la presenza delle Divine Persone, la presenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che dimorano dentro di noi. E’ qualcosa che accade”. Negli idoli, ha spiegato Francesco, “noi glorifichiamo noi stessi, perché lì, in quello spazio che viviamo come se fosse esclusivo, si intromette il diavolo”. “Malgrado uno dica a sé stesso che distingue perfettamente che cos’è un idolo e chi è Dio, in pratica andiamo togliendo spazio alla Trinità per darlo al demonio, in una specie di adorazione indiretta”, l’analisi del Papa: “quella di chi lo nasconde, ma continuamente ascolta i suoi discorsi e consuma i suoi prodotti, in modo tale che alla fine non resta nemmeno un angolino per Dio”. “Perché lui è così, lui va avanti lentamente”, ha proseguito a braccio facendo riferimento ai “demoni educati, quelli che Gesù dice che sono peggiori di quello che è stato cacciato via: sono educati, suonano il campanello, entrano e piano piano prendono possesso della casa”. “È che gli idoli hanno qualcosa – un elemento – di personale”, ha osservato Francesco: “Quando non li smascheriamo, quando non lasciamo che Gesù ci faccia vedere che in essi stiamo cercando malamente noi stessi senza motivo e che lasciamo uno spazio in cui il Maligno si intromette”. “Dobbiamo ricordare che il demonio esige che noi facciamo la sua volontà e che lo serviamo, ma non sempre chiede che lo serviamo e lo adoriamo continuamente”, il monito del Papa: “Sa muoversi, è un grande diplomatico. Ricevere l’adorazione di quando in quando gli basta per dimostrare che è il nostro vero signore e che persino si sente dio nella nostra vita e nel nostro cuore”.

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