“La Chiesa italiana e la nostra diocesi si sono immessi in questa dinamica con l’intenzione di spargere più copiosamente semi di rinascita e di missione evangeliche. Anche il nostro presbiterio e le aggregazioni laicali, d’altronde, auspicano da tempo un rinnovamento, che riparte solo da una più decisa scelta di mettere Gesù al centro della nostra vita, personale e comunitaria”. Lo ha detto il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, nell’omelia della Messa crismale che ha celebrato in cattedrale. Ringraziando poi, fedeli e clero, e la piccola commissione per il Cammino Sinodale in particolare, per “il lavoro di ascolto avviato, ribadendo che un rinnovato spirito missionario non avviene se ognuno di noi non cura l’ascolto interiore tramite la preghiera personale, continua e metodica, dinanzi alla Parola di Dio aiutati dai testi dei grandi santi”, il presule si è soffermato proprio sullo “slancio missionario”. “Ritengo opportuno riguadagnare una più chiara coscienza del valore della salvezza nel contesto sociale e culturale nel quale ci muoviamo – ha aggiunto -. Corriamo il pericolo, infatti, di restare impregnati noi stessi di quella mentalità, pubblicamente imperante, che non solo ha voluto emanciparsi da qualsiasi dipendenza da Dio, ma ha cancellato ogni ipotesi sulla nativa corruzione dell’umanità per la quale questa abbisogna di salvezza”.
Dal presule poi un incoraggiamento ai presbiteri: “Siamo ministri di questa salvezza, operata dal Cristo redentore, e sappiamo che il ministero non è esterno al nostro essere e a quel che esso opera”. “Il linguaggio del cuore e l’autenticità della vita, carissimi, sono le uniche vie per comunicare quella vita che Gesù ci dona”.