Messa crismale: mons. Nosiglia (amm. ap. Torino e Susa), “condividere passione apostolica e attuazione di vie di pastorale è ‘l’arma’ più efficace per l’evangelizzazione”

“Il condividere insieme la passione apostolica e l’attuazione di vie convergenti di pastorale è ‘l’arma’ più efficace per l’evangelizzazione”. Lo ha affermato questa mattina l’amministratore apostolico di Torino e Susa, mons. Cesare Nosiglia, nell’omelia pronunciata durante la Messa crismale che ha presieduto al Santo Volto. È stata l’occasione per il “commiato” al presbiterio diocesano, dopo 11 anni sulla cattedra di San Massimo.
“Mi rendo sempre più conto – ha rivelato – della grazia che Lui mi ha fatto chiamandomi tra voi ad essere vescovo, padre ed amico. L’incontro con voi presbiteri nelle unita pastorali, nella visita pastorale e in tante altre occasioni nelle parrocchie è stato un’esperienza ricca di fraternità e di comunione vera e sincera”. “Ho visto con i miei occhi la vostra fiduciosa disponibilità e generosità e soprattutto la serenità, malgrado anche tante condizioni di vita difficili, di solitudine, di precaria salute a volte, di incomprensione da parte di alcune persone”, ha proseguito Nosiglia, evidenziando che “mi ha stupito il vostro spirito di obbedienza al vescovo e di rispetto ed accoglienza con cui mi avete ascoltato”. “Parlandovi cuore a cuore – ha confidato il presule – oggi sento di dovervi esprimere la mia profonda ammirazione e riconoscenza per quello che avete rappresentato per me e per la diocesi e per tutto ciò che fate, giorno per giorno, nel faticoso e complesso lavoro apostolico”. Denunciando che “la tentazione individualistica si insinua sempre nel tessuto umano, ecclesiale e pastorale”, mons. Nosiglia ha ricordato che “comunione e formazione, lo sappiamo bene, camminano insieme”. “Per questo – ha proseguito – ho cercato di coltivare in me stesso l’atteggiamento della fraternità sacerdotale, imparare l’arte del programmare e decidere insieme, vivere lo scambio delle esperienze, l’aiuto reciproco sul piano della carità e dell’amicizia, la pazienza di accoglierci gli uni gli altri nell’umiltà”. “Ho imparato con voi a lavorare insieme per rendere il nostro presbiterio un soggetto forte e di sostegno reciproco, garantendo così un effetto moltiplicatore anche delle nostre fatiche pastorali”, ha continuato, ricordando che “ci siamo impegnati di mostrare ai fedeli l’unità di intenti, che ci guida ed aiuta a realizzare anche tra noi, quella comunione spesso così difficile nelle nostre comunità. Sono convinto che quando i presbiteri si amano, si stimano e si sostengono a vicenda sono una testimonianza persuasiva e raggiungono anche pastoralmente risultati straordinari”. Dopo essersi soffermato sui preti anziani e sui giovani sacerdoti, Nosiglia non ha dimenticato di evidenziare che “un grave e primario impegno di tutto il presbiterio è quello delle vocazioni”. E ha invitato a ricordarsi “dei sacerdoti membri del nostro presbiterio, che svolgono il loro ministero nei paesi missionari”.

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