Quella che stiamo per vivere sarà la prima Pasqua celebrata dopo la fine dello stato di emergenza decretato dal Governo in conseguenza della pandemia da Covid. E a Prato tornano le processioni, riti tradizionali e tipici di questo tempo liturgico, e soprattutto, rispetto allo scorso anno, non ci sarà il coprifuoco e le veglie pasquali potranno essere celebrate nella notte.
Giovedì Santo, 14 aprile, alle 10, in cattedrale si celebra la solenne messa crismale presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini e concelebrata dal clero diocesano. Questo appuntamento, nel quale si benedicono gli olii santi (crisma, catecumeni e infermi), viene trasmesso in diretta su Tv Prato.
Nel pomeriggio alle 17,30 messa in Coena Domini con il rito della lavanda dei piedi che torna dopo lo stop dei due anni precedenti. Al termine, la reposizione del Santissimo Sacramento. È possibile fermarsi in cattedrale per l’Adorazione fino a mezzanotte.
Torna in centro storico la tradizione del “Giro delle 7 chiese”, una iniziativa che solitamente ha sempre richiamato migliaia di fedeli.
Venerdì Santo è il giorno del silenzio e del digiuno. Si chiede ai sacerdoti di introdurre nella preghiera universale una intenzione “per quanti soffrono a causa della guerra”. Alle 9,30 si tiene l’ufficio delle letture in cattedrale. Anche quest’anno, alle ore 15, il vescovo Giovanni guiderà la Via Crucis all’esterno dell’ospedale Santo Stefano per testimoniare vicinanza e preghiera ai malati. La prima edizione di questo gesto è stata fatta nel primo anno della pandemia, in pieno lockdown, e fu seguita in tv da tantissimi pratesi. Anche quest’anno mons. Nerbini ha sentito ancora il dovere di tornare in ospedale per dare conforto, fiducia e speranza con la sua presenza. Appuntamento dunque venerdì 15 aprile all’interno di una lunga diretta su Tv Prato a partire dalle 14,30. Alle 17,30 il presule presiede la celebrazione della Passione e Morte del Signore in cattedrale.
Sabato Santo la solenne veglia di Pasqua potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito. In cattedrale l’inizio è alle ore 22. Domenica 17 aprile il vescovo celebra la prima messa del giorno alle 8,30 per i detenuti nel carcere della Dogaia. In cattedrale la messa solenne con benedizione papale è alle 10,30. Mentre nel pomeriggio alle 16,30 musiche d’organo eseguite dal canonico Marco Pratesi, alle 17,30 canto dei vespri e a seguire si tiene l’ostensione della Sacra Cintola, simbolo religioso e civile della città di Prato.