“Quando nella nostra vita tutto va bene, forse non ci rendiamo conto quanto sia grande il dono della fede, quale grazia abbiamo di credere non in qualcosa, ma in Gesù risorto, che resta con noi in tutte le circostanze, anche in questi tempi terribili di guerra”, scrive nel suo messaggio di Pasqua mons. Iosif Pál, vescovo di Timișoara e responsabile per la pastorale della famiglia nella Conferenza episcopale romena. Il vescovo racconta, anche, di essere stato sconvolto dalle testimonianze dei dipendenti della Caritas ucraina di Mukačevo incontrati a Satu Mare, che chiedevano preghiere, e di alcune suore rifugiate da Kiev. “Il buon Dio è dalla parte dell’amore – spiega il vescovo –. Non lasciamo che i nostri cuori si riempiano di odio, perché saranno pieni di paura. Curatevi di non coltivare sentimenti e atteggiamenti violenti neanche in famiglia, nel traffico o sul posto di lavoro”. Inoltre, mons. Pál ricorda ai fedeli che “Gesù risorto ci invita, in queste situazioni difficili di guerra, a vivere per la civiltà dell’amore”. E aggiunge: “Tanti dei nostri fratelli rifugiati, che sono nel bisogno, sperimentano la presenza di Dio in noi, nel modo nel quale sono accolti e accompagnati con amore. Questa è adesso la nostra parte. Quando diremo ‘Cristo è risorto!’, queste parole ci spingano anche a opere secondo il Sacratissimo Cuore di Cristo”. Mons. Pál invita dunque i cristiani a costruire “una società del perdono, della riconciliazione”: “Stiamo dalla parte dell’amore, dalla parte di Dio. Perché l’amore è risorto, Gesù Cristo vive”.