“Questa drammatica notizia lascia la famiglia Caritas inorridita e scioccata. Ci uniamo nel dolore e nella solidarietà alla sofferenza delle famiglie e dei nostri colleghi di Caritas Ucraina che stanno vivendo questa tragedia”. Con queste parole, il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John, esprime il dolore della Confederazione alla notizia della morte di due collaboratrici di Caritas Ucraina Mariupol. Si è saputo solo nelle ultime ore, ma il tragico attacco è avvenuto probabilmente il 15 marzo, quando da un carro armato sono stati esplosi colpi contro l’edificio del centro Caritas a Mariupol, uccidendo le due collaboratrici e cinque dei loro familiari. In questo momento, a causa dell’assenza di comunicazioni con la città di Mariupol e l’impossibilità di avere accesso ai locali del centro Caritas, l’ufficio nazionale di Caritas Ucraina non ha ancora elementi sufficienti per determinare cosa sia successo e continua a raccogliere informazioni. Presumibilmente, le operatrici Caritas e le loro famiglie si erano rifugiate nel centro durante i bombardamenti alla città. Caritas internationalis ribadisce “il suo incessante appello alla pace, come facciamo ormai da 48 giorni”, aggiunge John. “Il ‘martirio’ in Ucraina, come lo ha definito Papa Francesco, deve finire, e deve finire adesso. La comunità internazionale deve fare l’impossibile per fermare immediatamente questo massacro. Si deve dare una possibilità alla pace. Il conflitto armato e la violenza non sono la soluzione. Le vite umane devono essere salvaguardate, la dignità umana rispettata e la sicurezza dei civili deve essere garantita”. Le organizzazioni Caritas condannano anche le diffuse violazioni della legge umanitaria internazionale in diverse aree dell’Ucraina.
Dall’inizio del conflitto, le due organizzazioni Caritas presenti in Ucraina, Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina, sono state al fianco della gente e finora, anche con la collaborazione della Confederazione Caritas, hanno fornito assistenza umanitaria a circa 600.000 persone. “Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e delle vostre preghiere per le famiglie delle vittime, per la comunità di Caritas Mariupol e la comunità di Caritas Ucraina”, chiede la presidente di Caritas Ucraina, Tetiana Stawnychy.