Pasqua: mons. Accolla (Messina), “un cuore pacificato” per essere “costruttori di pace”

“Ci apprestiamo a celebrare la Pasqua con l’animo turbato dalla pandemia dalla pandemia, ancora non del tutto debellata, e dalle tristi notizie di guerra che quotidianamente ci giungono dalla vicina Ucraina: uno scenario che genera incertezze e turba la pace interiore”. Lo scrive l’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, nel suo messaggio ai fedeli per la Pasqua. “Tutto ciò però non può soffocare la speranza cristiana di chi confida nell’amore misericordioso del Padre, di chi confida in Dio”, aggiunge il presule.
Nel suo messaggio poi mons. Accolla segnala come “oggi, e in particolar modo in questa Settimana Santa, siamo invitati a invocare l’intercessione dell’amore misericordioso di Dio per tutti coloro che sono nel dolore”. Il riferimento è agli ammalati, ai migranti e a chi è vittime delle guerre. Ringraziando il Signore per gli “operatori di pace”, l’arcivescovo invita tutti a “coltivare la speranza” che “non significa abbandonarsi alla rassegnazione”. “Sperare contro ogni speranza è l’atto di fede più bello: significa credere alla fedeltà dell’amore di Dio”. “Un cuore pacificato è in grado di vivere un’autentica esperienza di ascolto, di tradurre in dialettica di amore, di carità e di servizio ogni relazione interpersonale e ogni sguardo sul mondo”. Infine, l’augurio di “adoperarsi per essere costruttori di pace nella propria famiglia, nel mondo del lavoro e nella comunità tutta”.

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