Un appello alla coscienza di chi “possa aiutare” nella risoluzione dei casi di persone scomparse. “Anche il più piccolo indizio” può essere importante perché “l’attesa angosciosa delle loro famiglie e delle persone possa essere abbreviata, e coloro che rimangono dispersi possano finalmente avere una sepoltura cristiana”. Lo ha lanciato ieri l’arcivescovo Eamon Martin, arcivescovo di Armagh, nell’omelia della messa celebrata nella cattedrale di Saint Patrick per le persone scomparse. L’arcivescovo ricorda che ci sono stati 19 casi di individui rapiti, assassinati e sepolti segretamente durante i Troubles e che per fortuna, grazie al lavoro della Commissione indipendente e di molti altri, sono stati recuperati i corpi di quattordici di coloro. Il pensiero è quindi andato a quanto sta accadendo in Ucraina. “Le scene scioccanti che arrivano dall’Ucraina negli ultimi giorni in cui persone indifese vengono uccise con le mani legate dietro la schiena, i loro corpi lasciati non identificati in fosse comuni, ci mostrano quanto può essere crudele il nostro mondo quando conflitto, omicidio, vendetta e terrore corrompono l’anima e dimenticano l’amore”. “Mie care famiglie degli scomparsi, conoscete la terribile fatica di cercare il luogo in cui i vostri cari sono stati abbandonati. So quanto sia importante che chiunque abbia anche la minima informazione su ciò che è successo ai vostri cari, all’epoca, possa farsi avanti e condividere quei dettagli mancanti di ciò che sapevano o di ciò che hanno fatto”. Il peso della sofferenza e del dolore irrisolto è “un ostacolo per una pace duratura”. L’arcivescovo ha quindi detto che c’è ancora tanto da fare per scoprire completamente la verità di ciò che è accaduto durante i Troubles ed ha espresso la speranza che “i morti possano riposare pacificamente nelle loro tombe; che le persone afflitte e ferite possano trovare giustizia e guarigione; che coloro che hanno fatto il male possono fare espiazione e che si possa finalmente porre le fondamenta giuste e durature per un futuro onesto e condiviso per tutti noi su quest’isola”.